RICERCA DELL'ANIMA PERDUTA -7

 


Percorso sull’Anima ( 7° conferenza)·

“Nella nostra civiltà è rara la concentrazione. Anzi, la nostra civiltà conduce ad un modo di vivere assolutamente privo di concentrazione. Si fanno molte cose alla volta: si legge, si ascolta la radio, si chiacchiera, si fuma, si mangia, si beve. Siamo i consumatori con la bocca aperta, pronti e disposti a inghiottire qualsiasi cosa: quadri, liquori, esperienza. Questa mancanza di concentrazione trapela chiaramente dalla nostra difficoltà nel restar soli con noi stessi. Sedere in silenzio, senza bere, leggere o fumare è impossibile per la maggior parte delle persone. Esse diventano nervose, inquiete, e devono assolutamente fare qualcosa con la bocca o con le mani”. - Erich Fromm

La conferenza di oggi e le 3 seguenti, è più che altro un vademecum di cosa o come fare per iniziare ad avere padronanza dei sensi esterni, unico modo poi per arrivare a quelli interni e scoprire poi qual è il nostro carattere, come entrare dentro di noi ed avere la concentrazione. Un vademecum, dal latino "vade mecum" che significa "va' con me", cioè seguimi, fai come faccio io, in senso figurativo vuol dire ti do una mano, è quindi una guida non esaustiva, ma vi dà un idea, un senso dell'ascessi o esercizi spirituali da compiere. Vedrete come sia difficile entrare dentro di noi, perchè non lo sappiamo ma dentro c'è troppa roba, è come entrare nella metro ad un ora di punta, molti non riescono ad entrare dentro il loro cuore e la loro mente perchè sono intasati di mille cose (per lo più inutili) e non c'è posto per se stessi.

Il primo senso è la vista, potentissimo, se poi valutiamo il mondo in cui viviamo che è fatto di immagini, di schermi, di video, l'organo della vista è di vitale importanza ed oggi più che mai vive bombardato di immagini. Con gli occhi noi vediamo, “vedere” deriva dal greco Οἶδα, cioè idea, noi ci facciamo nella mente un idea, un immagine, una fotografia di quello che vediamo. Da qui l’origine della conoscenza nella percezione sensoriale, così οἶδα significa “io so” perché ho visto. Le idee che poi noi raccogliamo nella mente, come le immagini in un file, si legano, s'intrecciano e creano i ragionamenti, le visioni, le conclusioni. Alla fine sappiamo che “non vediamo con gli occhi, quanto piuttosto con la mente”, perchè a noi interessa la comprensione, la visione interiore delle cose, ecco perchè facciamo distinzione tra il vedere e il guardare.

Guardare è fissare di più la vista, infatti la parola Guardia è uno che fissa, prende la mira, donde il verbo mirare. In spagnolo Guardare significa addirittura "mettere da parte e custodire" ed appunto è quello che facciamo con i nostri pensieri ed idee. Allora abbiamo visto che l'organo esterno della vista si collega ad un organo interno: uno sguardo interiore, molti lo chiamano il terz'occhio, il sesto senso, ma non è altro che il pensiero (a sua volta quello è diviso in altri 5 sensi o potenze, ma ci arriveremo tra poco). Perchè spesso non sappiamo controllare i nostri pensieri? perchè molte volte non riusciamo a capire in profondità un idea, un ragionamento, molti non riescono neppure a mettere a fuoco l'intuizione, non la usano nemmeno, appunto perchè il pensiero per essere brillante, docile, sottile, acuto, deve essere liberato dal peso della vista esterna. Se l'ascensore è pieno non potete entrare vero? uguale con la psiche, non ci accorgiamo invece prima la dobbiamo svuotare. Cosa vuol dire?
C’è una strada che va dagli occhi al cuore senza passare per l’intelletto. (Gilbert Keith Chesterton)

Avete mai fatto caso al vostro modo di vedere le cose? tipo: chi si affaccia alle finestre al minor rumore per strada è dominato dalla curiosità visiva, finisce nel pettegolezzo e la frivolezza. Alcune persone ti fissano per strada, ti guardano come facendoti una radiografia, oppure buttano l'occhio sul tuo cellulare o taccuino... ecc... ecco, sono sguardi indiscreti, maleducati, impiccioni. Persino quando siamo in casa, se non siamo educati allunghiamo la vista per vedere cosa fa l'altro, buttiamo un occhio al suo PC, sul suo cellulare, su quello che scrive.... Questo tipo di vista è di una mente inquieta, spesso vuota. Va quindi educata la vista, avete mai provato a dominare lo sguardo? quanto tempo perdiamo soltanto in vedere cose che non hanno alcuna importanza, non ci interessano, non ci giovano, non servono a nulla, è una perdita di focalizzazione, sono sguardi smarriti, non arriveranno mai alla finezza e temperanza (temperino, avere una punta fine ed acuta nello sguardo profondo), temperanza quindi in quanto modestia delicatezza ed equilibrio nel saper guardare il mondo che ci circonda. Vi auguro di incontrare un anima illuminata, una delle cose che vi colpirà sarà il suo sguardo: delicato, lento, sembra vedere oltre eppure ti fissa intensamente ma sembra nemmeno sfiorarti o disturbarti, è come guardare il firmamento, pensi che soltanto tu lo stai guardando invece anche lui guarda te. Dobbiamo quindi affinare lo sguardo, renderlo attento per diventare profondo e temperato.

Vediamo appunto alcuni esercizi di ascesi per la vista: Vedere soltanto cose istruttive, quindi la tv va bandita, è un giocatolo pericoloso, ma anche navigare a zonzo in internet è dispersivo. Scorrere la home di Facebook ci aiuta a capire quanto sono superficiali i nostri amici e le pagine o gruppi a cui ci siamo iscritti; se passiamo un mucchio di tempo senza leggere o vedere niente di utile, la vista ci svuota. Dobbiamo avere programmi ben mirati, luoghi in Tv, Internet, Facebook ben precisi dove andare, altrimenti finiamo a girovagare e perdere tanto di quel tempo prezioso.

- Un altro esercizio di ascesi: guardate la natura, da bambini ci estasiavamo seguendo le formiche in giardino e le nuvole in cielo, perchè non lo facciamo più? crediamo di essere diventati troppo seri, adulti, abbiamo troppi impegni da vedere, ma ci siamo scordati la meraviglia di un tramonto, di vedere come una rondine costruisce un nido, non ci meravigliamo se poi non sappiamo vedere gli occhi innamorati di nostra figlia, gli occhi turbati o annoiati di nostro marito, gli sguardi ansiosi di un nostro amico, lo sguardo stanco di nostra moglie. Ho conosciuto padri che vivono con lo sguardo sul cellulare e non hanno visto la depressione che ha portato i figlioli alla droga e al suicidio, non hanno visto la passione che ha portato la figliola a rimanere incinta a 15 anni. Perchè? perchè la vista era troppo impregnata nelle cose esterne e quindi lo sguardo interiore è sempre eclissato, appannato, al buio. Chi purifica lo sguardo pian piano riuscirà a cogliere le sfumature non soltanto nelle cose ma anche nelle emozioni, mi viene in mente Dostoevskij quando andava ad una galleria di arte, passava ore a guardare un solo quadro di Gesù in croce, alla fine coglieva da quel quadro anche il dolore, iniziava a sudare freddo, si sentiva quasi svenire. Oggi ci sono persone che un mezz'ora guardano tutta la Galleria degli Uffizi a Firenze, perchè la loro vista è un cancro, affamato di novità senza essenza, vedere tanto per vedere, per divorare senza sosta e senza nutrimento. Pensate a chi va in giro soltanto a guardare vetrine e negozi tutti i giorni, per molti è persino un divertimento, invece è un modo di tenere intrattenuto il vuoto interiore che altrimenti se lo GUARDI ti viene la noia e la disperazione, ma è proprio quella che dobbiamo guarire affrontandola per sradicarla. Ma si ha paura di vederla quindi meglio chiudere gli occhi interiori ed andare a vedere passare le macchine nel traffico e la gente sui marciapiedi.

- Un altro esercizio di ascesi visivo: guardatevi negli occhi mentre parlate, guardatevi anche restando in silenzio, più a lungo lo fate vedrete come nasce una spinta destabilizzante interiore che ci scuote: è come salire su un toro meccanico; analizziamo senza giudicare gesti, smorfie, sorrisi, ecc.. dicono più di mille parole. Io amo osservare le persone, frequento pochissimo la città, ma quando ci sono in mezzo alla folla per me è uno spettacolo, come diceva Oscar Wild: è un teatro eppure gratis, osservare le persone in silenzio (non da impiccioni) ma cercando di immedesimarsi nelle emozioni senza alcun giudizio. E' affascinante.
- Un altro esercizio: chiudete gli occhi e provate ad immaginare lo sguardo di una persona che no vi sta troppo simpatica o qualcuno che vi ha tradito... fissatela, osservate quello che sentite, raccogliete tutte le emozioni, più a lungo riuscirete a starvi più a galla verranno le cose mai dette, mai comprese, mai sentite.

- Ecco un altro esercizio tosto, specialmente per gli uomini (anche se le donne ne fanno uso di questi sguardi in maniera più delicata): Lo sguardo è la grande arma della civetteria virtuosa, si può dire tutto con uno sguardo. (Stendhal). Essere discreti, non guardare per forza e fino allo sfinimento una donna quando passa, alcuni sembrano dei veri cecchini, non si salva neppure una a giro, sguardi maliziosi, morbosi, affamati. Non sapete quanto è delizioso per una donna lo sguardo schivo delicato e modesto di un uomo che appena la sfiora quando lei passa, anzi quando lei resta col dubbio (chissà se mi ha vista) è mille volte più colpita che quelli sguardi che la spogliano fino all'osso. Non è facile dominare la vista ma dobbiamo farlo, suscita anche in noi un mucchio di pensieri spesso inutili.

- Un altro tasto dolente: avete mai contato quante volte vi guardate allo specchio in un giorno o persino in una sola ora? santo Cristo, ma se ti sei visto un minuto fa non penso tu sia già cambiato per rivederti ogni volta che passi davanti ad uno specchio, o no? forse il cervello non avendo volume non si vede quindi il bisogno di avere la conferma che esisti o che diventi sempre più bello ogni minuto che passa? ovunque ci sia un riflesso di se (su di un vetro, una pozzanghera, il riflesso del volto su di un vassoio) ecco lì a guardarsi ed adorarsi in maniera narcisistica per l'ennesima volta. Di selfie non ne parliamo, alcuni mettono 50 foto quasi tutte uguali, cambia una leggera angolatura, a volte penso se devo guardarle velocissimamente quelle 50 foto, una sequenza anni 50 per fare un video in movimento come i cartoni animati della vecchia cinematografia Disney. Lo sguardo recepisce luce, energia, magnetismo, se guardiamo soltanto noi stessi non vedremo che noi negli altri anche psicologicamente avremo quella tendenza di proiettarci sugli altri, per manipolarli. In questo viaggio interiore è indispensabile un certi distacco dalla propria immagine e figura.

Perchè i monaci nel loro eremo non avevano specchi? proprio per questo distacco dall'ego, tagliarsi i cappelli a zero, non avere che un solo vestito (l'abito) sono tutti strumenti di ascesi per aiutarsi materialmente a lottare contro l'ego interiore. Questi monaci ancor oggi non hanno nei loro eremi accesso alla radio, la tv, non hanno pc, riviste... appunto per far sì che lo sguardo interiore si affini, per ripulire la psiche dalle immagini superflue. E' un aiuto. Una volta purificatisi interiormente queste persone tornano a guardare anche un film, si guardano allo specchio, vedono uno spettacolo e vedono più di prima, vanno oltre, perchè quando lo sguardo diventa più acuto e potente non perde tempo a vedere se il vestito è firmato ma se la persona che lo indossa è onesta, se ha la firma in sè stessa cioè personalità. Non perde tempo a vedere se la persona è nera bianca europea asiatica, ma se è umana, buona, sensibile, vale a dire che il nostro sguardo non si sofferma nella superficialità, andrà oltre perchè noi siamo oltre cioè dentro noi stessi, ma non ci arriviamo se non ci purifichiamo fuori. E' una legge: non puoi accedere ai regni superiori se non accoglie quelli bassi nella sua totalità. Eppure sembrano esercizi stupidi ed infantili ma hanno col tempo un effetto trascendentale ed interiorizzante incredibile.

-Un altro strumento visivo che ci purifica sono i libri, ma libri anche come per i media, ben precisi, mirati alla crescita, inutile leggere giornali e riviste gossip, quella non è lettura ma divagazione mentale (qui includo una grande quantità di libri gialli, romanzi, tendenze di attualità... sono raffinata spazzatura).
- Chiudere gli occhi, ma non per dormire come facciamo ogni notte, ma per stare almeno qualche minuto da soli dentro di noi con noi stessi, per frugare anche con la visione interiore cosa ci scorre in testa e in cuore, inizialmente sarà difficile, ci piombano tutte quelle immagini appunto viste in tv, nel cellulare, o le parole di tizio, la critica di Caio, i rimproveri di Sempronio.... il pensiero è come una farfalla vola da un fiore all'altro, vi domina e vi fa perdere tanto di quel tempo che è assurdo, perchè siamo intasati di cose e difficilmente riusciamo a prendere il controllo ed arrivare al centro di questa cabina di pilotaggio, ma col tempo impareremo a fissare questo sguardo come quello di un bambino senza giudicare, soltanto osservare, incredibilmente anche indisturbati, allora questa finestra sarà bella trasparente e vi entrerà dentro tanta luce.

- Un altra direi atmosfera che aiuta molto alla raffinatezza della vista, praticata in alcuni antichi monasteri, da alcuni sciamani, guru e filosofi, è l'ambiente buio. Vi potrebbe sembrare assurdo, invece stare in templi al buio, in stanze soffuse al lume di candele, in una montagna di notte, crea un energia interiore davvero luminosa. Il buio è alla luce quello che vedremo più avanti il silenzio è all'udito, un amplificatore, rende i sensi più acuti, più sensibili (Attenzione, non esageriamo, non sto dicendo affatto di diventare ciechi ovviamente, eppure ho conosciuto persone cieche che appunto sviluppano in mancanza di quel senso la compensazione di un altro senso molto più potente del normale e hanno poi o un tatto o un udito o l'olfatto super affinato).


Questi esercizi hanno bisogno sia di tempo che di costanza, siamo troppo abituati al mondo della tecnologia dove tutto avviene schiacciando un bottone in maniera immediata, nella natura le cose hanno un tempo di gestazione e maturazione, quindi perseveranza. Penserete poi che praticando questa ascesi vi sentirete bene, niente affatto, all'inizio è dura noia persino tristezza, perchè i sensi quando vengono privati dalla sua abituale routine vanno in panico, un po come con l'astinenza dalle droghe o con la dieta, subentra l'incertezza, la paura, l'ansia. Ma se superate questa crisi di astinenza la vista acquista un finezza interiore e si apre lo spiraglio del pensiero che è la visione interiore, l'occhio dentro il ciclone dove c'è pace; infatti come due persone che si guardano negli occhi non vedono i loro occhi, ma i loro sguardi, perchè gli occhi sono soltanto finestre che si aprono aldilà di noi.

La vista interiore è associata all'elemento fuoco, infatti spesso noi diciamo focalizzare un obiettivo quando vogliamo guardarlo in maniera precisa, perfetta, concreta. Focalizzare viene dal latino focus (fuoco) e significa mettere alla giusta distanza dal fuoco dove poter vedere l'oggetto bene senza bruciarlo (distanza focale). Infatti anche col mal pensiero noi bruciano le idee, distruggiamo le verità. Alla vista interiore è anche associato il simbolo dell'occhio di Horus:

Nella matematica egizia le parti costituenti l'udjat (l'occhio di Horus) servivano a scrivere le frazioni, aventi il numero 64 come denominatore comune. Nella vita quotidiana, era usato come delle unità di misura dei cereali": ciascuna parte aveva un valore di frazione dell'intero, così come di rappresentazione dei sensi umani. Nello specifico:

La parte verso il naso rappresentava la frazione 1⁄2 è l'olfatto (il naso);
la pupilla rappresentava la frazione 1⁄4 è la vista (la luce);
il sopracciglio rappresentava la frazione 1⁄8 è il pensiero (la mente);
la parte verso l'orecchio rappresentava la frazione 1⁄16 è l'udito (l'orecchio);
la coda curva rappresentava la frazione 1⁄32 è il gusto (il germoglio del frumento);
il piede rappresentava la frazione 1⁄64 è il tatto (il piede che tocca terra).
Sommando le varie parti si ha un totale di 63⁄64: si riteneva che il restante 1⁄64 fosse stato aggiunto dal dio Thot, sotto forma di poteri magici.


Oggi invece a livello psicanalitico possiamo dire che il pensiero (la vista interiore) si divide in 5 parti o potenze:
1. Memoria: è il magazzino, vi raccogliamo tutti i dati. Se la perdiamo vien meno il contatto (il piede) con la realtà. Nell'occhio di Horus è appunto il piede che tocca terra (1/64). La memoria poi collegata ai sensi si divide in 5 tipi di memoria: memoria visiva, memoria uditiva, memoria olfattiva, memoria sensoriale o tattile, memoria affettiva (cioè quella che agisce ai contatti impressi dalle emozioni), memoria gustativa... la nostra memoria è 10 volte superiore a quella di un computer, può memorizzare 1 petabyte di dati eppure non ne usiamo neppure una decima parte. Fateci caso: i ricordi più indelebili sono quelli che avete vissuto o con l'amore o con il dolore, quelli impressi quindi col cuore, dove il cuore non agisce la sola mente tende col tempo a scartare, come se la memoria si ripulisse da sola.


2. Fantasia: E' il miscelatore, più comunemente la chiamiamo immaginazione, è un artista che mischia miscela taglia incolla i dati della memoria. In qualche modo comprime, infatti nell'occhio di Horus è il germoglio (1/32), quella che dà gusto al tutto.
3. Giudizio: E' il setaccio, quello che vaglia il tutto (1/16), è la capacità che sa distinguere il grano dalla zizzania (il yin dal yang), distingue ma non divide (attenzione). Per noi giudizio è associato alla parola, alla sentenza, nell'occhio di Horus è l'orecchio, è il saper ascoltare, osservare senza giudizio.


4. Ragione: Il ragionamento è quella potenza, una volta che tutto è separato e setacciato, sa rimettere insieme le cose nella giusta misura (ratio=misura o proposizione), collega quindi i dati e lo fa attraverso la Logica (simmetria), infatti nell'occhio di Horus è il saper vedere i collegamenti, la luce (1/4) con l'ombra
5. Analisi: questa potenza ha la capacità di cogliere il distillato di ogni dato, di sviscerarlo, di vederne la sua componente più profonda, la sua essenza, infatti viene collegata all'olfatto nell'occhio di Horus (1/2).


Non ci sono parole per esprime l’essenza di uno sguardo intenso (infuocato) a cui è riconosciuta quasi una specie di linguaggio universale che in molti han cercato di interpretare. Ma ciò che leggiamo negli occhi di qualcuno non ha bisogno di interpretazione, ma di intesa cioè essere sulla stessa lunghezza d'onda quando ci si guarda dentro. Diceva Jim Morrison che "L’anima di una persona è nascosta nel suo sguardo, per questo abbiamo paura di farci guardare negli occhi".
Quante volte abbiamo sentito dire che gli occhi sono le finestre dell'anima o lo specchio del cuore? dunque facciamo nostra questa ascesi e vedremo come col tempo riusciremo a vedere tutto col cuore e con l'anima, anzi ancor di più, riusciremo a vedere anche l'anima e il cuore di ogni cosa.


☯️ Magdalena 🙏 Samuel ☯️

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