"Ho voluto più bene a voi (ragazzi) che a Dio,
ma ho speranza che lui non stia attento a queste sottigliezze"
Don Lorenzo Milani
"Ogni parola che non capite oggi,
è un calcio nel culo che prendete domani"
Don Lorenzo Milani
Arrivarono a Barbiana anche i ragazzi di paese. Tutti bocciati naturalmente. Consideravano il gioco e le vacanze un diritto, la scuola un sacrificio. Non avevano mai sentito dire che a scuola si va per imparare e che andarci è un privilegio. Il maestro per loro era dall’altra parte della barricata e conveniva ingannarlo.
Cercavano perfino di copiare. Gli ci volle del tempo per capire che non c’era registro.
Anche sul sesso gli stessi sotterfugi. Credevano che bisognasse parlarne di nascosto. Se vedevano un galletto su una gallina si davano le gomitate come se avessero visto un adulterio.
Comunque sul principio era l’unica materia scolastica che li svegliasse.
Avevamo un libro di anatomia. Si chiudevano a guardarlo in un cantuccio.
Due pagine erano tutte consumate.
Più tardi scoprirono che son belline anche le altre. Poi si accorsero che è bella anche la storia.
Qualcuno non s’è più fermato.
Gianni non si sa esprimere.
Battiamoci il petto tutti quanti. Ma prima voi che l’avete buttato fuori di scuola l’anno prima.
Bella cura la vostra.
Del resto bisognerebbe intendersi su cosa sia lingua corretta. Le lingue le creano i poveri e poi seguitano a rinnovarle all’infinito. I ricchi le cristallizzano per poter sfottere chi non parla come loro. O per bocciarlo.
Voi dite che Pierino del dottore scrive bene. Per forza, parla come voi.
Appartiene alla ditta.
Invece la lingua che parla e scrive Gianni è quella del suo babbo. Quando Gianni era piccino chiamava la radio lalla. E il babbo serio:- Non si dice lalla, si dice aradio.
Ora, se è possibile, è bene che Gianni impari a dire anche radio. La vostra lingua potrebbe fargli comodo. Ma intanto non potete cacciarlo dalla scuola.
Don Lorenzo Milani
da "Lettera a una professoressa"
I ragazzi uscivano dalla quinta semianalfabeti e andavano a lavorare. Timidi e disprezzati. Decisi allora che avrei speso la mia vita di parroco per la loro elevazione civile e non solo religiosa. Così da undici anni in qua, la più gran parte del mio ministero consiste in una scuola. Quelli che stanno in città usano meravigliarsi del suo orario. Dodici ore al giorno, 365 giorni l’anno. Prima che arrivassi io i ragazzi facevano lo stesso orario (e in più tanta fatica) per procurare lana e cacio a quelli che stanno in città. Nessuno aveva da ridire. Ora che quell’orario glielo faccio fare a scuola dicono che li sacrifico.
Don Lorenzo Milani
"Lettera ai Giudici"
Così è stato il nostro primo incontro con voi.
Attraverso i ragazzi che non volete. L’abbiamo visto anche noi che con loro la scuola diventa più difficile.
Qualche volta viene la tentazione di levarseli di torno.
Ma se si perde loro, la scuola non è più scuola.
È un ospedale che cura i sani e respinge i malati.
Diventa uno strumento di differenziazione sempre più irrimediabile.
E voi ve la sentite di fare questa parte nel mondo?
Allora richiamateli, insistete, ricominciate tutto da capo all’infinito
a costo di passar da pazzi.
Meglio passar da pazzi che esser strumento di razzismo." [...]
(Don Lorenzo Milani, Lettera a una professoressa)
Dai superficialissimi giudizi che voi intellettuali osate farci sulle cose della vita reale e che per forza di cose non potrete mai palpare con mano, ma solo attraverso l’inchiostro e la rielaborazione intellettuale.
Da Lettera di don Lorenzo Milani priore di Barbiana
E qual’è mai il giornale che scrive per il fine che in teoria gli sarebbe primario cioè informare o non invece per quello di influenzare in una direzione... Mi sono attirato addosso un mucchio di odio, ma non si può negare che tutto questo ha elevato il livello degli argomenti e di conversazione del mio popolo...
Don Lorenzo Milani
Il disoccupato e l’operaio d’oggi dovranno uscire dal cinema con la certezza che Gesù è vissuto in un mondo triste come il loro che ha come loro sentito che l’ingiustizia sociale è una bestemmia, come loro ha lottato per un mondo migliore.
Da Lettere di don Lorenzo Milani priore di Barbiana.
Quando ci si affanna a cercare apposta l’occasione pur di infilare la fede nei discorsi, si mostra d’averne poca, di pensare che la fede sia qualcosa di artificiale aggiunto alla vita e non invece ‹modo› di vivere e di pensare.
Da Lettere di don Lorenzo Milani priore di Barbiana
Quando avrai perso la testa, come l’ho persa io, dietro poche decine di creature, troverai Dio come un premio.
Da Lettere di don Lorenzo Milani priore di Barbiana
In quanto alla loro vita di giovani sovrani domani, non posso dire ai miei ragazzi che l’unico modo d’amare la legge è d’obbedirla. Posso solo dir loro che essi dovranno tenere in tale onore le leggi degli uomini da osservarle quando sono giuste (cioè quando sono la forza del debole). Quando invece vedranno che non sono giuste (cioè quando sanzionano il sopruso del forte) essi dovranno battersi perché siamo cambiate. La leva ufficiale per cambiare la legge è il voto. La Costituzione gli affianca anche la leva dello sciopero. Ma la leva vera di queste due leve del potere è influire con la parola e con l’esempio sugli altri votanti e scioperanti: E quando è l’ora non c’è scuola più grande che pagare di persona un’obiezione di coscienza. Cioè violare la legge di cui si ha coscienza che è cattiva.
Don Lorenzo Milani .. lettera ai giudici
Se voi però avete diritto di dividere il mondo in italiani e stranieri allora vi dirò che, nel vostro senso, io non ho Patria e reclamo il diritto di dividere il mondo in diseredati e oppressi da un lato, privilegiati e oppressori dall'altro. Gli uni son la mia Patria, gli altri miei stranieri.
Don Lorenzo Milani
(da L'obbedienza non è più una virtù)
Per un prete, quale tragedia più grossa di questa potrà mai venire? Esser liberi, avere in mano Sacramenti, Camera, Senato, stampa, radio, campanili, pulpiti, scuola e con tutta questa dovizia di mezzi divini e umani raccogliere il bel frutto d'essere derisi dai poveri, odiati dai più deboli, amati dai più forti. Aver la chiesa vuota. Vedersela vuotare ogni giorno più. Saper che presto sarà finita per la fede dei poveri. Non vien fatto perfino di domandarti se la persecuzione potrà essere peggio di tutto questo?
Don Lorenzo Milani
(da Esperienze pastorali)
non posso rimuovere del tutto un cattivo pensiero, che la situazione in cui versa la scuola italiana sia stata voluta da quelle classi sociali che temevano che la scuola diventasse un potente fattore di rinnovamento sociale, che avrebbe consentito ad ogni cambio generazionale un rinnovamento profondo delle classi dirigenti. Non è detto che gli intelligenti nascano sempre tra le medesime classi sociali: “Dio non fa questo scherzo ai poveri”.
Don Lorenzo Milani
Lettera ad una professoressa
L'unica cosa decente che ci resta da fare: Star sui coglioni a tutti come sono stati i profeti ... rendersi antipatici, noiosi, odiosi, insopportabili a tutti quelli che non vogliono aprire gli occhi sulla luce. La gente viene a Dio solo se Dio ce la chiama. E se invece che Dio la chiama il prete (cioè l'uomo, il simpatico, il ping-pong) allora la gente viene all'uomo e non trova Dio.
Don Lorenzo Milani
Lettere del Priore di Barbiana
Obbedire ciecamente non vuol dire interiormente. E m’è improvvisamente saltato all’occhio che la santità non è cosi semplice come io credevo. Lasciarsi calpestare può esser santo, ma nel calpestare me voi calpestavate anche i miei poveri, li allontanavate dalla chiesa di Dio.
E poi che serve amare e tacere, porger la guancia ai soprusi e alle calunnie quando chi li compie è il capo della chiesa fiorentina? Più santamente io tacevo e più scandalosa appariva la lontananza del vescovo dai poveri, dalla verità, dalla giustizia.
Don Lorenzo Milani
Lettera al Vescovo
Su alcuni cristiani ... Amano più la povertà che i poveri
si fanno ricchi predicando l'ideologia della povertà
Don Lorenzo Milani
Se i laici scoprono qualche nostra miseria non possiamo che ringraziali, se non lo fanno loro nessuno potrà farci questa carità cristiana perchè noi siamo poco abituati e poco perfezionati allo spirito critico
Don Lorenzo Milani
Potranno gli uomini dire tutta la verità, anche quella che scotta?
Oppure hanno sopra di sè qualcuno con le forbici?
Don Lorenzo Milani
I bambini se nessuno li rovina prima del tempo
non hanno classe sociale
Don Lorenzo Milani
Barbiana, lezione con i ragazzi all'aperto
La cultura è l'ottavo sacramento.
Don Lorenzo Milani
Il fatto che qualche importante cardinale
penda verso le eresie di destra
non dà ad esse patente di ortodossia.
Don Lorenzo Milani
Non vien voglia di dire al vescovo ciò che si pensa. E' più comodo trattarlo con i soliti dorati guanti di menzogna che danno il modo a lui e a noi di vivere senza seccature.... Tacere non è rispetto. Meglio essere irrispettosi che indifferenti davanti ad un fatto così serio... Io invece sento una gran tristezza nell'appartenere a una chiesa sui cui giornali le cose non hanno mai il loro nome.
Don Lorenzo MIlani
Il cuore dei vescovi è guidato coi fili dai giornalisti.
Dai giornalisti il cuore a sua volta è guidato con i fili da chi?
Lo sappiamo purtroppo e vien fatto da rabbrividire
Don Lorenzo Milani
"Io non considero che chi sappia leggere
la gazzetta dello sport
sappia leggere."
Don Lorenzo Milani
Questo orribile peccato contro natura
di amare per dovere
Don Lorenzo Milani
Se dicessi che credo in Dio direi troppo poco, perchè gli voglio bene. E capirai che voler bene a uno è qualcosa di più che credere nella sua esistenza. Se un rischio corro per l'anima mia non è certo quello di aver poco amato, ma piuttosto d'amare troppo? La gente non crede a chi non ama.
Don Lorenzo Milani
Non è educativo insegnare ai giovani a piegarsi per convenienza ad una regola di cui hanno avuto la fortuna di comprendere la vuotezza. Perchè la convenienza è interesse come il denaro. In altre parole chi si piega si vende.
Don Lorenzo Milani
Inferiori sono quelli che in discussione quando non hanno argomenti
credono di poterli sostituire con ingiurie
Don Lorenzo Milani
L'unica differenza tra maschi e femmine è che le femmine capiscono qualcosa nei fatti altrui,
mentre i maschi capiscono nei loro propri.
Don Lorenzo Milani
“l’obbedienza non è sempre una virtù”.
Don Lorenzo Milani
Le maestre sono come i preti e le puttane, si innamorano alla svelta delle creature. Se poi le perdono non hanno tempo di piangere. Il mondo è una famiglia immensa. C’è tante altre creature da servire. È bello vedere di là dall’uscio della propria casa. Bisogna soltanto essere sicuri di non aver cacciato nessuno con le nostre mani.
don Lorenzo Milani
Lettera a una professoressa (1967)
“Non c’è nulla che sia ingiusto
quanto far le parti uguali
tra disuguali.“
Don Lorenzo Milani
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