MEDITARE E/O PREGARE


LE FORMULE

In occidente una delle più micidiali deformanti e deleterie tradizioni sulla preghiera è stata quella di far credere che le FORMULE stampate siano la preghiera prestabilita, così molti non riescono a pregare se non leggono (come i politici). Pregare è dialogare o mettersi in CONTATTO e relazione con la persona amata, con la natura, con il creatore, mai nessun uomo si scrive le parole che deve dire alla sua fidanzata per poi leggergliele, mai un bambino si scrive le parole che deve dire alla sua mamma per poi recitarle, queste parole escono dal CUORE, libere, spontanee, traboccano perchè nate nell'amore. Per questa ragione le preghiere scritte a lungo andare pietrificano il cuore, rendono la mente sclerotizzata, diventiamo dei pappagalli, come diceva Gesù: mentre la vostra bocca mi loda (Padre nostro che sei nei cieli.... bla bla bla ...) il vostro cuore e mente sono lontani da me (pensa ai fagioli, ai soldi, alla macchina e ad altro... ). Le preghiere scritte, o formule sono state fatte per le liturgie pubbliche, canovacci che creano un ordine, sicché la massa possa uniformarsi ad un copione, ma questa forma di pregare ha una matrice POLITICA (nella religione cattolica è nata con l'impero romano, per le cerimonie, per questo non vi meravigliate se la messa vi annoia a morte). Le preghiere scritte posso aiutare agli inizi, come i girelli per un bambino o le stampelle per uno zoppo, ma se vi rimanete sempre a pregare con quelle preghiere preconfezioni artificiali, difficilmente incontrerete la magia della meditazione mentale e della preghiera del cuore.


LA PREGHIERA COMUNE
Come detto prima, per una questione di uniformità ed ordine, sono state create le preghiere scritte e formulate, che però non hanno un altra funzione che di sottofondo, come lo è la musica, per questo molti cattolici dovrebbero imparare che le loro litanie, rosari e Pater Noster non sono altro che i mantra orientali, dei sottofondi per poter ancorare la mente in un atmosfera di concentrazione ed attenzione, ma questo è l'inizio meccanico della preghiera, non il volo dell'anima vero e proprio. Le preghiere scritte, come le formule politiche, se non si evolvono diventano come le formule fasulle magiche: superstiziose ma senza nessun effetto. Per pregare insieme ad altri si crea quindi una preghiera comune, ma deve restare l'anima libera di dire e pensare quello che vuole e sente. Ma se l'anima non è formata si rischia di fare tante preghiere con formule mentre la mente pensa a tutto tranne che pregare o meditare.



INSEGNARE A PREGARE ... CHE ASSURDO!!!
Insegneresti mai ad un bambino a mangiare la nutella? sicuramente no, per lui sarebbe la cosa più naturale al mondo eppure la preghiera e la meditazione sono la nutella dell'anima, ma oggi siamo diventati così estranei alla conoscenza di se stessi ed alla nostra natura, siamo così estranei alla nostra propria anima che diventa necessario imparare a meditare e pregare... 
Un fiore non deve imparare ad odorare, lo fa per natura, un uccellino non impara a volare, lo fa per istinto, lo stesso dovrebbe essere con l'anima che vive la sua consapevolezza: percepisce l'essere di ogni cosa nel presente assoluto in modo naturale, questo è pregare, vedere l'essenza di ogni cosa e da questa scaturisce l'amore, la pace, la felicità, ma siamo bambini smarriti in questi continenti dello spirito, non sappiamo cosa dire, cosa fare, come sederci, mettere le mani, nel momento di pregare ci troviamo incartati, impacciati, goffi e persino muti!!! Chi non prega o medita è un anima che non respira, è morta. 



La meditazione è al anima

ciò che il cibo è al corpo,

è il suo sostentamento, energia, vita.

Senza la meditazione 

l'anima è morta

non ha consapevolezza

è un fiori chiuso nel suo bocciolo.

Le persone che non meditano

non hanno la capacità intuitiva

di sbriciolare le sensazioni

quindi non riescono a capire

nè i sentimenti nè i temperamenti

nè il carattere, nè le motivazioni 

di ogni qualsiasi azione. 



LA PREGHIERA E' SOLO UNA,
MA FATTA IN MODI DIVERSI !
LA PREGHIERA NASCE SOLO SE SI VIVE IN ARMONIA
Come dicevamo prima, l'anima per natura cerca di nascere, ogni volta che si prova nostalgia, noia, tristezza senza sapere perché sono doglie interne, l'anima piange... quando ci chiediamo cosa accadrà dopo la morte, perché cerco la felicità se non so cosa vuol dire essere felice, perché la mia mente è capace di concepire concetti astratti che sono al di là delle nostre capacità umane (come l'eterno, il perfetto, il divino, l'assoluto, ecc... ), sono i soffi d'aria che il neonato cerca di prendere d'istinto per vivere. Queste domande che si pone anche un bambino sono l'inizio della meditazione, e anche il più ateo si pone queste domande esistenziali... il bambino chiede "Papà, perché non sono nelle tue foto di Matrimonio?" "Perché non eri ancora nato" "e io dov'ero?" "nel grembo di mamma" "e come sono entrato?" ...qui questo bambino sta facendo una meditazione esistenziale...non serve una religione per meditare, basta guardare bene la vita. È un istinto insito nell'anima, fa parte della sua essenza.
Tante sono le tecniche , metodi, percorsi, prassi di meditazione o preghiera, alcuni utili altri davvero dannosi e nocivi. Dobbiamo cercare quale sia la meditazione a noi più adatta, tutto dipende di come sia strutturata la nostra mente e il nostro cuore, ci sono dei periodi che troveremo sollievo in un esercizio, ma ci saranno momenti che alcune preghiere diventeranno noiose e futili. Sono come il cibo per il corpo che non sempre è disposto ad assumere le stesse quantità e le stesse proteine o vitamine, ci vuole la diversità e sapere qual è quella giusta al momento opportuno. Attenzione, la preghiera non è religione, non è filosofia, è un modo di entrare in contatto con te stesso, ovvio un'azione di cui nessuna filosofia nè religione che si ritenga seria può farne a meno. 



CHE COSA E' LA MEDITAZIONE ?
La meditazione (dal latino meditatio, riflessione) è, in generale, la pratica di concentrazione della mente attraverso la quale noi entriamo in RELAZIONE con se stessi, appunto riflettere è rispecchiarsi, ma per far ciò dobbiamo saper cosa riflettere e come farlo, altrimenti rischiamo di cadere in un vuoto dove il pensiero non fa altro che girare in vano e alla fine persino si cade nel sonno. Per meditare ci vuole una piccola ed indispensabile traccia (come nelle mappe delle guide turistiche) perchè stiamo per inoltrarci nei labirinti del cuore e nei meandri della mente. Io distinguo nettamente la meditazione (attività della mente, del cervello, del riflettere) dalla preghiera (attività del cuore, dell'emozione, del sentire), ovviamente si complementano, si aiutano l'un l'altra, ma devono crescere insieme anche se poi avranno sviluppi diversi. 



MEDITARE (anticamera della preghiera)
Due sono le nostre potenze dell'anima, per questa ragione due sono i nostri approcci con il nostro mondo interiore: quello mentale che noi chiamiamo meditazione o riflessione e quello del Cuore di cui parleremo più avanti che io chiamo preghiera; questo mentale è un discorrere con la mente, con i pensieri (persino un lottare quando la memoria e la fantasia entrano in subbuglio e gioco), ma non è un riflettere a vuoto bensì un pensiero mirato a comprendere, dar luce, cogliere sensi e ragioni, è un vero e proprio discernere. In questa tappa si fa uso anche di un libro per esempio, si legge (si prende il cibo con la bocca) poi con la ragione si mastica (ruminare è pensare, analizzare, discernere), si vaglia il senso di ciò che si legge (si degustano i diversi sapori), questo è il sapore del cibo e lo si manda giù nella coscienza, cioè ci si chiede che rapporto ha con noi quello che leggiamo, se ci tocca, che ci interpella, se ci giudica. Questa è la digestione: applicare a noi quello che stiamo leggendo. Questa è la meditazione, tipica anche dei filosofi, di coloro che approfondiscono molto ma mentalmente, utile senz'altro ma è soltanto la parte più laboriosa attiva e meccanica chiamata meditazione, la preghiera è il passo successivo, quando si va al cuore, dalla testa la conoscenza va giù, nella parte sensibile e persino inconscia, si passa dalla conoscenza alla coscienza, dal intuito al istinto, ma quest'ulteriore passaggio appartiene ala preghiera vera e propria. 


MALA TIBETANO E ROSARIO CRISTIANO... 
A CHE SERVONO?
Quando ero bambino pensavo che Dio era o scemo o sordo, perchè la nonna diceva 50 avemarie, così come i monaci ripetevano centinaia di volte la stessa litania o gli orientali infinite volte lo stesso mantra... e mi dicevo: "ma se Dio non è sordo basta un solo padrenostro, perchè 5? .. se non è scemo basta un solo mantra perchè 100 volte?". Con gli anni comprese che il sordo e lo scemo ero IO. Il ripetere è un azione sia ipnotica che introspettiva, lo fanno anche i bambini con le filastrocche e guardano gli stessi cartoni a non finire, è uno scavare a fondo in modo naturale (ovvio se ti addormenti l'ipnosi è sonno e non ne sei consapevole, si ipnotizza la ragione mentre il cuore rimane sveglio), dunque il ripetersi come il tic tac di un orologio, è uno scavare nel cuore, è una frase, un mantra che alla fin fine come il sottofondo musicale aiuta a legare la mente ed alleggerire l'inconscio nel cuore, fino a non sentire più le parole ma a cogliere il loro senso più profondo. In tutte le culture esiste questo modo di pregare ripetitivo, che a noi razionalisti potrebbe sembrare illogico invece ha una profondità introspettiva soprannaturale. Se invece mentre reciti questi mantra o litanie la mente non scende nel vuoto e continua come una farfalla a divagare in mille pensieri, quà e là, senza sosta nè posa, allora non hai fatto altro che perdere tempo, come quando guardi la tv oppure senti mille chiacchiere al bar o in piazza, sei fuori te stesso senza te stesso, la preghiera è vuoto, una raganella che fa rumore ma non suona, non vibra non ispira. 


DIFFERENZA TRA L'ESSERE SENZIENTE
E L'ESSERE PENSANTE NELLA MEDITAZIONE.
Meditare come mediare come entrare in contatto con la tua essenza è cogliere il Tutto attraverso il Nulla. SENTIRE l'essere piuttosto che PENSARLO. Noi occidentali, figli di Cartesio e nipotini di Platone, abbiamo incentrato l'essere nel PENSIERO: "Cogito ergo sum" penso quindi esisto. Quando nella realtà il neonato esiste senza ancora razionalizzare, quindi sarebbe più logico iniziare con "sento ergo sum", per poi integrarlo nella maturità della conoscenza PRATICA cioè vissuto e non soltanto TEORICA, vuote parole. In Gesù questo è il messaggio fondante: tutto ciò che non si INCARNA è falso, tutto ciò che non si VIVE nè si SENTE è incompleto e per questo fuorviante. Possiamo vivere con un sentimento, che ci da per se una ragione, mai però con una ragione che non ci da nulla se non viene vissuta. La ragione ha un grande valore soltanto quando il pensiero è stato condensato attraverso il sentire del cuore, è ciò a cui noi diamo il nome di esperienza, vita, tutto il resto è solo immaginazione, le cosiddette "seghe mentali" per quanto divine siano le meditazioni, non servono a nulla se non hanno radici sensibili nel cuore e la pratica. 


LA PREGHIERA VERA
Un giorno un contadino, come tutte le mattine, volse far la preghiera ma si accorse di aver dimenticato a casa il libro delle preghiere. Non ricordandosi le preghiere formulate, disse a Dio: "Signore io reciterò lentamente l'alfabeto e tu che sai leggere il mio cuore, metterai insieme le lettere in modo di formare le preghiere che ti piacciono". L'uomo quel giorno entrò in un profondo raccoglimento di estasi e Dio disse: "Finalmente ti sei unito a me col cuore e non solo con la mente".
PS: L'essenza della preghiera è l'intenzione di ciò che si vuol dire, piuttosto che ciò che si dice, quest'ultimo è l'essenza della meditazione. Per Dio basta la prima, per noi umani all'inizio è necessaria anche la seconda ma non indispensabile quando si vive la prima.

INTERESSANTI ESPERIMENTI
Il nostro cervello emette delle onde (come quelle onde radio che ci sono nella vostra stanza anche se voi non le vedete), possibile captarle e misurare la loro intensità attraverso un elettroencefalogramma. 5 sono le onde:
BETA : Voi in questo momento che leggete per esempio state producendo onde Beta, sono le onde che usiamo nelle nostre normali attività esteriori.
ALPHA : Sono quelle onde che il cervello emana quando la persona si rilassa e si concentra, difficile produrre queste onde con gli occhi aperti per i non esperti, richiede un attenzione ma non analitica o discorsiva altrimenti si torna a Beta. Alcuni monaci Zen scendono ad onde Alpha con gli occhi aperti. Triste dirlo ma un 15% delle persone al mondo non producono più queste onde, sono sommerse di una costante attività mentale inutile, persino il loro pensare è rumoroso, quando si rilassano si addormentano subito senza gustare coscientemente lo stato del relax
DELTA: Per la maggioranza delle persone queste onde fluiscono quando si addormentano, è la fase del REM cioè dei sogni, ma alcuni monaci raggiungono queste onde con una profonda meditazione, le immagine che percepiscono non sono ipnotiche, alcuni grandi maestri Zen riescono a produrre tali onde con gli occhi aperti!
THETA: Questa è un onda quasi piatta, quindi il cervello è sprofondato nel sonno, eppure alcuni grandi monaci in laboratorio pur registrando onde Delta (scientificamente addormentati) al risveglio ricordavano e ripetevano tutto quello che gli scienziati parlavano mentre loro dormivano (come dice un brano biblico: "mentre il mio corpo dorme e riposa, la mia anima veglia e ti loda). Questo esperimento fu eseguito su alcuni preti mentre recitavano il rosario, ahimè, a mala pena si vedevano le onde Alpha ...
GAMMA: Sono stati alterati della coscienza a livelli altissimi, persone illuminate. Le uniche persone che sono consapevoli delle onde Gamma sono i grandi mistici e coloro che assumono stupefacenti e droghe, la differenza è che il mistico vi entra in questi stati alterati della coscienza con la forza dell'anima quindi ne è padrone di quello che vede sente e fa, mentre i drogati e gli ubriachi ne sono posseduti da tali forze e da questi istinti e spesso fanno dicono ed agiscono senza controllo.



LA MENTE INFORME ED INFORMA TUTTO
" La mente simile all'acqua, cede a qualsiasi cosa vi venga immersa. Giacchè si ritira sempre, non può essere danneggiata a meno che tu la congeli prigioniera del freddo dell'oblio, però quando non rifletti, è acqua stagna, potreste colpirla all'infinito con un coltello senza lasciare neppure un taglio, e non vi opporrebbe mai resistenza ". La mente come l'acqua prende ogni forma, per cui vigila dove si posa, dove entra, che pensiero alberga, i tuoi pensieri ti diranno dove il tuo cuore sta mettendo radici: se pensi solo al calcio il tuo spirito diventa sportivo, se pensi solo ai soldi il tuo spirito diventa affarista, se pensi solo al sesso avrai uno spirito morboso, se pensi solo alla religione avrai uno spirito moralista o isolato, ecc... non lasciare mai che la tua mente si fermi in un solo pensiero stagno; nella preghiera Essa deve tendere alla quiete altrimenti, come l'acqua mossa, non riflette la verità che vi si rispecchia... la preghiera ti rivelerà il fluire della mente in tutte le direzioni della natura.


IL VUOTO DEL CUORE
Per immergersi nella dimensione della preghiera e della consapevolezza, l'anima deve mettere in "moto" le sue due potenze: mente e cuore. ma è un moto diverso: la quiete. Il cuore come una stanza spesso è pieno di cose e come una stanza piena di cose non può percepire l'eco della voce interiore dell'anima. Perchè ci sia l'eco è indispensabile il VUOTO... sgombra il cuore di emozioni, sensazioni, desideri, voglie che non siano in quel momento quella di immergerti in te stesso, soltanto allora fiorirà l'Eco della voce interiore e saprai cosa vuol dire ascoltare l'anima, sentire la voce della tua natura, parlare con la tua essenza divina.



IL SILENZIO DELLA MENTE
Dopo l'eco del cuore bisogna ascoltarlo e per far ciò ci vuole il silenzio mentale.... questa è la prima lotta che dobbiamo affrontare per essere forti in queste terre sperdute dell'anima, perchè il pensiero, la memoria e la fantasia ci riportano sempre da un luogo all'altro, come una farfalla vola da un fiore ad un altro fiore, da un ricordo ad un altro ricordo, da una cosa all'altra e non ci lasciano cogliere nell'attenzione del silenzio l'eco della quiete. Alcuni maestri chiamano queste facoltà la folle o pazza della casa (memoria, fantasie, pensieri) ... cosa fare con questa follia? Nulla, perchè più ci pensi a loro, più le stai dando retta; stai focalizzando inconsciamente la tua attenzione su di loro, più ci pensi a non pensare e ci stai già pensando.



ASPETTO TECNICO DELLA MEDITAZIONE... E' ATTIVAZIONE DI PURA ENERGIA MENTALE .
Il Cervello umano può essere paragonato ad una batteria elettrica. Assorbe Energia che permea ogni atomo di materia e riempie l'intero universo. Si tratta di un fatto ben noto che un gruppo di batterie elettriche fornisce più energia di una singola batteria. Ed è anche un fatto ben noto che una singola batteria fornirà energia in funzione del numero delle cellule in esso contenute. Le funzioni cerebrali in modo simile.
E' stato dimostrato come con una corrente elettrica molto leggera possa far funzionare meglio il cervello, attivare le sue reazione e la concentrazione, viene persino utilizzato per curare la depressione (non provate a casa, potresti fulminarvi il cervello, solo persone competenti e specialisti sanno come farlo), ma noi con la preghiera, la meditazione possiamo attivare da noi queste forze (senza dover ricorrere ad apparecchiature scientifiche di laboratorio, come gli stimolatori cranici); nella nostra mente circolano pensieri sia negativi che positivi, costruttori che distruttori... nella meditazione non facciamo altro che mettere in contatto questi pensieri, alcuni causano shock, ci disturbano, altri ci producono luce illuminazione, proprio perchè sono energia, ma questo processo di meditazione deve essere accompagnato con quello della preghiera che è l'attività del cuore.



ASPETTO TECNICO DELLA PREGHIERA... E' ATTIVAZIONE DI PURA ENERGIA EMOZIONALE
Il cuore umano è il più forte generatore di campi elettrici (Yang) e magnetici (yin) nel corpo. Finora ci era stato insegnato che era il cervello questo generatore di energia, invece oggi si sa che questo campo lo possiede non solo il cervello, ma il cuore è circa 100.000 volte elettricamente più forte e fino a 5.000 volte più forte magneticamente rispetto al cervello. Il mondo fisico, come lo conosciamo, è fatto di questi 2 campi energetici: elettrici e magnetici. La Fisica ora ci dice che se siamo in grado di cambiare sia il campo magnetico che il campo elettrico dell'atomo, potremmo anche cambiare questo atomo e i suoi elementi all'interno del nostro corpo e in questo mondo. Il cuore umano è stato progettato per fare entrambe le cose. Se noi imparassimo a pensare meno e sentire di più, il nostro campo elettromagnetico sarebbe molto più forte e le nostre azioni più efficaci, più delle parole, perchè l'impulso del cuore è l'azione mentre quello del cervello si ferma in prima istanza al pensiero e quindi alla teoria, alla chiacchiera.



IL MONDO DELLE ENERGIA NELLA MEDITAZIONE
Mentre si prega o si medita , ci si inoltra nella sfera delle energie che intorno a noi, come le onde sonore, formano l'intrecciarsi circolare tra le emozioni e i pensieri (anche in questo momento nella tua stanza anche se non le vedi ci sono decine di onde sonore delle stazioni radio che tu non capti perchè non sai come farlo come lo farebbe la radio, ma ci sono). La nostra aurea, anche se non percettibile agli altri, potrebbe essere armonica, brillante, magnetica, basterebbe ogni giorno riaccenderla nel silenzio della nostra quiete.



GLI ELEMENTI IN NOI
Nella meditazione col tempo, come insegna anche lo Zen, impareremo a cogliere sentire percepire e metterci in contatto con le nostre fonti energetiche, oltre che attraverso i chakra, anche con la pure sensibilità, percependo gli elementi della natura che in noi ci costituiscono. Esserne consapevoli ci aiuterà ad equilibrarci, dare la giusta spinta motivazione o ragione dove quando e come ci vuole. In ognuno di noi ci sono gli elementi (terra, acqua, fuoco, vento, etere) e la loro quantità armonia o carenza è ciò che costituisce il nostro carattere e modo di essere.




COME RIGENERA LA MEDITAZIONE
Si torna nel grembo creativo dell'anima e la madre natura 


ATTENZIONE ALL'ATTENZIONE
Quello che noi chiamiamo "attenzione" è il punto focale dove si imprimono mente e cuore, è la punta della biro. Quindi guardate la contraddizione: se tu critica una persona pettegola in quel momento stai spettegolando pure tu, se odi i razzisti anche tu fai di loro un gruppo discriminato quindi sei razzista nei loro confronti; ancora, se invece di andare contro la guerra noi fossimo per la pace, l'attenzione non sarebbe sulla guerra ma sulla pace, invece oggi molto fanno la guerra nel nome della pace! Se guardate i telegiornali sono incentrati soltanto sull'aspetto negativo. Se invece di andare contro l'odio noi andassimo a favore dell'amore l'attenzione prenderebbe l'odio per sbieco, tangenzialmente, senza macchiarsi. Se nella preghiera tu pensi che devi eliminare i pensieri cattivi con questo pensiero li stai rinforzando ancora di più i pensieri cattivi, in maniera indiretta li stai pensando senza accorgertene, più cerchi di cacciare le distrazione più esse accrescono, perchè nel momento che dici "non ci penso ad esse" ci stai proprio pensando, l'attenzione le sta ALIMENTANDO; se dici che non vuoi pensare ad un ex stai dicendo all'attenzione di farlo con quel falso proposito, perchè inconsciamente ci stai proprio pensando al Ex, è ingenuo dire "lo tratto in indifferenza" perchè inconsciamente la tua indifferenza è un altro modo di prestare attenzione indiretta a quella persona. Ciò contro cui tu far resistenza diventa sempre più forte nell'inconscio, non ti devi focalizzare su quello che NON VUOI, ma su quello che SI VUOI, l'attenzione spesso noi la fissiamo sul problema invece che sulla soluzione, donde agisce in maniera contraria.



LA CONCENTRAZIONE
La concentrazione fa parte della meditazione, la sua parola lo dice, focalizza tutta l'attenzione, cioè la luce, come i saggi del sole, su un unico punto e ben sapete che quando concentrate diversi raggi del sole su un unico punto si prende fuoco, donde la luce, un tipo di ILLUMINAZIONE che però è razionale ancora, non confondete mai la consapevolezza con la conoscenza. Saper concentrarsi è già un grande passo, è saper mettere ordine e tenere a bada il pensiero, ma siamo ancora alle soglie del contatto vero e proprio con il divino.


LA CONTEMPLAZIONE
Questo stato interiore è la soglia porta o ponte tra la meditazione razionale e la preghiera del cuore, nella contemplazione i pensieri incominciano ad impregnarsi del silenzio e del vuoto interiore e s'impregnano di emozioni, come sulle acque quiete di un lago vi si risplende tutto quello che vi si rispecchia nell'anima. Chi contempla acquista uno sguardo non più discorsivo ma di tenerezza fine intuitivo profondo sulle cose. Nelle foglie di un albero che cadono sa leggere i suoi significati (vede cadere i suoi giorni, oppure vede cadere i suoi sogni , li vede come esperienze che concimano il futuro e via dicendo). Nella contemplazione la mente non fa più sforzi per trovare i significati, questi emergono da soli sullo specchio dell'anima.


TOCCARE IL CIELO CON LA LINGUA !
Tutte le antiche tecniche di meditazione parlano di una connessione che esiste tra la punta della lingua e il palato superiore. Quando la punta della lingua tocca il punto preciso si apre un collegamento diretto al talamo del cervello, che consiste di due grandi ghiandole ovali situate nella parte posteriore della testa, e aiutano le onde alfa a raggiungere l'intensità delle onde Theta, perchè viene azionata la ghiandola pineale nel centro della testa. Le persone ormai abituate alla meditazione profonda sanno come fare per connettersi con successo con la ghiandola pituitaria e di altre ghiandole, tre in totale. Quando questo accade, il terzo occhio si apre. Gli scienziati hanno scoperto da tempo che la ghiandola pineale è come un occhio concavo e all'interno di esso ci sono recettori di colore, e sopra di esso c'è uno strumento per ricevere la luce. Quando si apre e si avvia, il Terzo Occhio ha la capacità di attingere a tutti i vecchi ricordi, rimane aperta e accessibile, coglie i meccanismi dell'inconscio, intravvede con chiarezza la legge della causa effetto di ogni azione.



PREGARE NON E' LAGNARSI !!!
Siamo reduci di una tradizione che ci ha insegnato la preghiera come una costante lagna dove soltanto piangere i propri dolori, come una lampada di Aladino dove chiede al mago Dio che faccia la nostra volontà e non noi la sua. La preghiera come l'amore non si può ridurre soltanto a "chiedere" sarebbe interesse, sarebbe cercare nella preghiera non di conoscere se stessi nè l'essenza della verità o Dio, ma un suo favore e un nostro comodo egoista. Lo diceva il saggio Gesù: "Non sa forse un buon padre ciò di cui ha bisogno il suo figliolo?"... quindi non è il chiedergli aiuto, ma trovare nella preghiera il perchè di una tale mancanza che sicuramente radica in noi. Non è il chiedergli salute al buon Dio, per esempio, ma scoprire il perchè perdiamo la salute, la causa... Non fate della preghiera quindi un commercio di desideri egocentrici.


CHE COS'È LA REALTÀ ?
Siete convinti che quello che noi chiamiamo realtà corrisponda davvero con l'essenza di quella natura? A volte potremmo chiamare realtà non quello che è veramente ma quello che ci piace anche se quello che ci piace è falso e non vero, non reale, quindi chiamare realtà le semplici illusioni. Avete notato che cambiando la risoluzione dello schermo del computer da 65.000 a 16 milioni di colori noi non avvertiamo nessuna differenza? Così come esistono suoni che i cani percepiscono ma noi no. Dunque per la massa la Realtà non è ciò che è reale, ma ciò che si accorda tra le persone. E' un accordo condiviso. Quando la maggior parte percepisce in un certo modo, ciò lo definiamo 'realtà'. Questa però è un 'illusione, un'illusione collettiva dovuta ai limiti dei nostri sensi. Chi si inoltra nel mondo della meditazione scopre alcune differenze fondamentali nella percezione della realtà attraverso i sensi: vedere non è lo stesso che guardare, sentire non è lo stesso che ascoltare, parlare non è lo stesso che dire, comprendere non è lo stesso che intendere o capire... c'è una realtà che va ed è oltre, una dimensione che potrebbe sorprenderci.


MEDITARE E' RESPIRARE CON L'ANIMA
Quando si medita entriamo in contatto con le nostre radici cosmiche (Yang) e con la linfa della natura, con la madre terra (Yin), questa ci apre verso una dimensione ricettiva in cui l'anima sboccia verso l'essenza della verità di ogni cosa, allora cielo e terra si uniscono e si apre a noi una dimensione: la strada del ritorno a casa.


LE GRIDA DELL'ANIMA
Agitazione, stress, nervosismo, impazienza, noia... sono tutte grida dell'anima, rendono spesso la meditazione difficile, anzi talvolta impossibile, ma sono indizi che ti chiedono di ascoltare il tuo mondo interiore, di darle spazio, di dare cibo al tuo spirito... FERMATI e lascia che la tua anima respiri, la meditazione non è altro che l'ossigeno del tuo mondo interiore.





PIGRIZIA O QUIETE INTERIORE ? 

Uno degli scogli o miraggi nella vita di meditazione è quando si confonde la quiete con la pigrizia, quando ci si sprofonda nel sonno con tanto di russare e si pensa di aver meditato per ore!
Esistono anche tecniche di meditazione per poter dormire, ma sono due cose ben diverse la quiete interiore con il sonno.
Quando sei PIENO di Energia positiva allora sei saturo e arriva la quiete, un po come quando si è pieni dopo un banchetto e ci vuole la digestione con un bel riposo, ma nella quiete quell'energia produce illuminazione; quando invece sei VUOTO di energia, arriva la spossatezza, la noia e la pigrizia, il torpore ti porta ad uno stato di non far nulla, di buio non mistico ma funebre. 


SE L'ABITO NON FA IL MONACO TANTO MENO LA POSIZIONE FA LA MEDITAZIONE
Attenzione alla nostra tendenza di valutare le apparenze, tipica del nostro mondo materiale e della nostra mentalità occidentale che valuta il protagonismo, le parvenze, le mode, le vetrine.. a volte quando vedo alcuni che per meditare assumono delle posizioni che forse avranno visto fare a qualche guru indiano orientale e si sentono già vicine al nirvana, mi fanno un po tenerezza. La meditazione nasce da sé! Ed è il risultato di una raggiunta consapevolezza di se stessi, il che presuppone una reale conoscenza di sé molto seria; solo dopo si può meditare, e lo si può fare camminando, mentre si lavora, mentre si fa l'amore, mentre si gioca con gli amici e tanto altro ancora. Meditare significa osservare se stessi nella propria quotidianità. Osservare le proprie tensioni, il flusso inarrestabile dei propri pensieri cercando di bloccarli senza combatterli; ascoltando il proprio respiro e molto altro ancora. Senza imitare nessuno poiché ogni meditazione vale per se stessi e non esistono metodi o scuole che la possono insegnare. Allora meditare vuol dire ricordando se stessi, senza identificazione, senza considerazione, distruggendo le proprie emozioni negative, raggiungere il vuoto (non patologico), senza limiti di orario e senza ambienti prestabiliti o melodie orientali sulle quali identificarsi sognando paradisi cosmici e e chi più ne ha più metta a secondo del proprio bagaglio fantastico. Meditare significa esserci nel qui ed ora il che vuol dire essere svegli.



Con la meditazione non ho guadagnato NULLA, ma invece ho PERSO la paura della vecchiaia e della morte, ho perso l'ira, l'avidità dell'avere materiale, ho perso l'ansietà dell'apparire, ho perso la paura del dolore e dell'incertezza che si presentano nei problemi della vita...




Qui nella solitudine non troverai wi-fi
ma c'è un collegamento ancor più
immediato potente e salutare,
potresti essere finalmente
con te stesso ... e se tuttavia così
ti senti solo,
allora sei in brutta compagnia:
con la tua anima smarrita e perduta.


La meditazione segue una linea verticale, va al di là della mente e al di là del tempo. Forse, alla fine, ti renderai conto che tempo e mente sono equivalenti, due nomi per lo stesso fenomeno.. il susseguirsi orizzontale di momenti, o di pensieri.
Meditazione significa fermare sia il tempo sia la mente, e d'un tratto cominci a elevarti nell'eternità. L'eternità non è parte del tempo e non è un pensiero. L'eternità è un'esperienza.
(Osho)



MEDITAZIONE E' IMPARARE A CONNETTERSI CON LA TUA FONTE VITALE
Attraverso la meditazione noi impariamo ad entrare in contatto con la nostra energia interiore, il sole che ci fa vivere in pace, in armonia, in serenità. Siccome per far questo dobbiamo imparare a calmare i turbini del cuore e del pensiero, allora i veri metodi di meditazione insegnano a respirare e sono fondamentali, perchè è attraverso l'aria (lo spirito si direbbe in greco e in ebraico) che noi mettiamo in moto il sangue ossigenandolo e da cui tutto il meccanismo biologico di nervi e digestione, non per caso la più grande causa di malattie parte dai polmoni (vedete la grafica nella foto) e la seconda dal cuore giusto il motore dei sentimenti dove la meditazione inizia a mettere ordine emozionale per passare poi alla mente, i pensieri. Dunque, in poche parole la meditazione va a colpire proprio le 3 più grandi aree affettate nalle malattie fisiche. La meditazione trascendentale è la via d'inizio per la guarigione e la presa di coscienza su cosa sia vivere e non vegetare.


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