IL VERO MAESTRO E' L'ETERNO ALLIEVO

NON CHIAMATE MAI NESSUNO MAESTRO ( Gesù di Nazaret )
Un maestro non dice mai di esserlo
chi veramente si sente maestro subito cerca di essere allievo in qualcosa altro perchè c'è sempre da imparare; un vero maestro non ti attrae mai al suo tempio interiore, ma ti fa scoprire il tuo tempio interiore, non ti rende dipendente da lui, ma indipendente dal maestro stesso. Un vero maestro non si preoccupa se il discepolo lo supera o meno,
tanto meno si preoccupa il vero allievo di superare o meno il suo maestro: ha imparato da lui. Un maestro vero soffre perchè tu sei piccola, non gode perchè lui è grande, quindi non vede l'ora che tu non lo chiami più maestro, ti fa crescere senza mai farti sentire piccolo e senza mai lui farsi sentire grande... e quando sei grande te lo dice con umiltà così tu non saprai montarti la testa. Non chiamate mai nessun maestro. Nessuno è perfetto siamo tutti perfettibili: il perfetto è già finito, in natura quello non esiste, è una illusione, quindi falso il perfettibile è quello che attraverso i suoi difetti accettati e superati migliora sempre senza credersi mai arrivato, quindi è umile!.


Quando un bambino capisce 
che gli adulti sono imperfetti, diventa adolescente. 
Quando li perdona, diventa adulto. 
Quando perdona se stesso, diventa saggio. 
Quando diventa saggio 
si comporta nuovamente come un bambino 
ma questa volta ride degli adolescenti, 
comprende gli adulti 
e ha pietà dei saggi.


"Se volete scoprire la verità, quando incontrate sulla vostra strada il Buddha, uccidete il Buddha."
(Lin-chi) Commento: Questo pensiero riguarda tutti i maestri e tutte le autorità. Se fino a un certo punto possono essere utili per indicarci la Via, da quel punto in poi rappresentano un ostacolo. E dobbiamo farne a meno. La méta è costituita proprio dalla liberazione, e non può essere raggiunta finché restiamo attaccati a qualche guida. Anche i "liberatori", alla fine, devono essere messi da parte. Altrimenti, come dice lo Zen, saremo soltanto "una misera impronta di una misera impronta". Pur nel rispetto delle grandi guide spirituali, dobbiamo "ucciderle" psicologicamente dentro di noi se vogliamo crescere, cioè abbandonarli, in primis i nostri genitori. Non c'è altra via per maturare, li dobbiamo lasciare e farci la nostra strada. Esaminiamo interiormente quale sia l'influsso attuale dei genitori, di educatori, di maestri e di guide varie, e domandiamoci se siamo in grado di procedere senza di loro, con le nostre gambe. Avremo così una valutazione del nostro grado di emancipazione. Non saremo mai noi stessi finché dipenderemo dagli altri per le nostre scelte fondamentali.

DIO CHIEDE I SUOI DIRITTI D'AUTORE, PAGATELO!!!
Avete mai visto un tramonto con la firma del creatore? avete mai trovato la sua firma su una montagna o su di un fiore? ... L'anonimato è divino, perchè la natura in se stessa ha un essenza, come l'amore, chiamata: GRATUITA' , si da per il semplice fatto di darsi senza nessun altro motivo. Non capisco chi intuisce una verità, un sentimento, qualcosa di UMANO e poi vuole i diritti d'autore... (non parlo di un brevetto per una macchina) parlo di una frase, di una poesia, di una disegno: la verità appartiene a TUTTI, come gli elementi della natura. Chi dice una frase bella e vuole brevettarla non sa a cosa serve ancora la verità ed è lontano dal viverla. Ovvio vuole vivere della verità perciò vende libri, fa consulte mediche, come il prete vive dei peccati altrui, alcuni vogliono vivere dell'ignoranza dell'umanità e dei loro traumi e dolori (cosa sarebbero i loro libri senza il loro illustrissimo nome e cognome? ... ). Tantissime volte vedo i miei post, le mie frase a giro e mi dico: "che bello! i miei pensieri hanno preso, come i figlioli cresciuti, la loro strada, non posso dire che sono miei, me ne sto felicemente zitto!", Quante volte vedo scritti bellissimi in cui vedo le miei stesse intuizioni ma fatte da altri e non per questo mi dovrei arrabbiare perchè altri ci sono arrivati come me a comprendere un qualcosa, oppure li rielaboro con un pensiero in più e mi vedo arrivare poi le denunce di chi vuole la firma o l'autografo sui loro pensieri... smettiamola: la verità non l'abbiamo inventata noi, è lei che ci scopre e conquista, è di tutti, come la natura di cui siamo figli, divulgate la verità per la gloria divina non per la vanagloria vostra!!! Io non firmo mai nulla. Siamo tutti debitori: Einstein deve a Newton e quest'ultimo a Copernico. Siamo umili, finchè non uscirà qualcuno che ha inventato l'umiltà e ci chiederà i diritti d'autore per poter essere umili. Poi mi meraviglio di coloro che chiedono sempre "chi l'ha detto?" come se quella verità funzionasse se l'ha detto uno famoso, perchè non vivete quella verità? è la luna puntata col dito, invece molti cercano di sapere di chi è il dito, il nome, l'autore, sempre cercando credenziali, titoli, certezze vane. Uno che vive la verità coglie una frase e la degusta, uno che non la vive cerca il protagonismo e vuole sapere chi è l'autore. Assurdo quando una persona vede un piatto di cibo e invece di assaggiarlo vuole sapere chi è stato il cuoco, poi se il cuoco è famoso il cibo è buono a prescindere anche senza mangiarlo, questo lo trovo assurdo. Ecco perchè molti leggono tanto e ricordano soltanto gli autori, di vissuto niente, verità digerita nulla, soltanto Firme marche etichette e basta... Se poi trovate un maestro che vi chiede diritti da aurore... fuggite sciocchi!!! 

SONO PARTITE LE VALIGIE NOSTRE IN VIAGGIO
MA HANNO LASCIANO NOI A CASA !!!

Volete sapere come ci hanno rovinato sin da bambini? Ci hanno detto "ti devi trovare buoni amici, restare solo è brutto" quindi ci hanno infuso la paura della solitudine e il bisogno di usare gli altri per farci compagnia, invece di averci insegnato cos'era l'amicizia, come diventare noi amici per prima, in tale modo le amicizie arrivano da sole senza rischi e poi a sapere stare anche da soli con se stessi senza paure. Un altro esempio: hanno detto alle bambine "se vedi un uomo dietro di te corri o non uscire mai da sola" in questo modo sono cresciute nella paura piuttosto di aver insegnato loro a difendersi, a trovare alternative valide quando si è all'aperto, a frequentare posti sicuri. L'ultimo esempio, ci hanno detto "studia, così troverai un lavoro, farai soldi" in questo modo non ci hanno detto di conoscere se stessi, che la cultura è patrimonio interiore e non solo economico, che la conoscenza non è una gara e la scuola una trincea. Insomma: hanno mandato le valigie in viaggio e hanno lasciato il nostro Io a casa. Al posto del IO vero ci hanno infuso un falso EGO.


Un discepolo nella sua venerazione 


considerava il maestro DIO in terra.

"Dimmi maestro" domandò, 

"Perchè venisti in questo mondo?"

e il maestro:"Per insegnare agli sciocchi come te 

a non perdere tempo venerando i maestri" 



(ANTHONY DE MELLO)




IL RITORNO AL MERCATO
Sono vissuto per molti anni in un deserto come eremita, distaccato da tutto e da tutti, alla ricerca di un senso, chiamatelo come vi pare: Dio, Luce, Amore, Energia, Nirvana, Essenza, Consapevolezza... sono raggi diversi dello stesso sole, partono però dalla stessa unica fonte: l'Uno. Un giorno il mio istruttore mi disse che dovevo tornare a vivere in città, in mezzo alla gente, il mio percorso in solitudine era finito. Il mio cuore si rattristò e questa fu la prova che non ero pronto per rimanere nel deserto. In oriente lo chiamano il ritorno al mercato. E io che pensavo di aver raggiunto la pazienza, la tranquillità interiore, la misericordia, l'empatia, la purezza degli sguardi.... invece una volta in mezzo alla folla ecco chi ti rompe, chi ti fa adirare, chi ti imbroglia, la donna che ti seduce, chi non riesci ad accettare e chi non riesci ad accettarti, il rumore che ti infastidisce... insomma, dov'erano quelle qualità che credevo aver raggiunto? il Maestro aveva ragione, avevo acquistato soltanto la forma non l'essenza. Sono diventato un eremita di Città, ho iniziato da capo il cammino con un altra prospettiva e consapevolezza. Lo scopo non era raggiungere la vetta della montagna, ma tornare in valle e ricordare quanto bella fosse la valle vista dall'alto. Era la salita nell'intelletto, la scalata della ragione, adesso invece è l'immersione nel cuore, sprofondare negli abissi del sentire, farsi i calli nel cuore. Per questo a chi mi chiede se Dio esiste, rispondo che io non credo che esista, credere è poco o niente, la fede non è pensare, non è ragionare ma sentire, vivere, incarnazione divina. Nell'eremo avevo un solo istruttore, in città tutti mi sono istruttori ed insegnanti, da tutti imparo, da ogni cosa apprendo una lezione di vita. 

L'AUTORITÀ ED AUTOREVOLEZZA
State attenti alle persone autoritarie, non è lo stesso essere autorevoli che essere autoritari. Le persone autoritarie credono di avere ragione soltanto perchè urlano più forte degli altri, perchè sono arroganti perchè infondono in tutti non il rispetto ma la PAURA. La persona autorevole non impone la verità ma ti convince con un sorriso, con il tono deciso e dolce della voce con poche parole ma piene di sintesi e significato. L'autoritario emana odio, l'autorevole ispira amore. Noi viviamo in un mondo dove le istituzione sono piene di persone AUTORITARIE e poche sono autorevoli. I politici sono autoritari, le forze armate (polizia, esercito, carabinieri) vivono della violenza e del potere del terrore autoritario, i professori a scuola per lo più sono autoritari. I capi religiosi ahimè sono diventati autoritari: scomuniche, mandati, comandamenti da seguire altrimenti guai a te. I genitori? ugualmente hanno preso questa tendenza deformante e le loro ramanzine sono impegnate di autorità. L'autoritario non dà ragioni chiede soltanto ubbidienza e basta e spesso fa abuso del suo potere. La persona autorevole dà consigli e lascia tempo e spazio aperto perchè tu possa metabolizzare i suoi consigli. 

DOVE SONO ANDATE A FINIRE LE VOCAZIONI?
LA VOCAZIONE NON è UNA PROFESSIONE
Come il prete non può vivere dei peccati altrui, come lo psicologo non può vivere dei traumi degli altri, come l'insegnante non può vivere dell'ignoranza altrui, la società non può vivere di professionisti ...
IL MONDO E' MALATO PERCHE' PIENO DI DOTTORI, sono troppi per essere veri, sono fatti in serie, come in fabbrica, così è l'educazione scolastica oggi: uno stampo per cervelli senza vocazione, pieno di falsi maestri, cioè pochi con VOCAZIONE. La distinzione tra VOCAZIONE e PROFESSIONE è netta, la vocazione è la tua essenza, quello per cui sei nato, come l'uccello è nato per volare e la gazzella per correre, sono potenzialità innate, anche ognuno di noi ne ha una in particolare. Chi fa le cose per vocazione le fa per AMORE con cuore, con passione, con dedizione... Un infermiera per vocazione sente il male dei suoi pazienti, un insegnante per vocazione soffre l'ignoranza dei suoi allievi, uno psicologo per vocazione si mette nei panni del suo confidente e via dicendo ... invece un infermiera per professione pensa soltanto allo stipendio a fine mese, un insegnante per professione se ne frega se l'allievo impara o meno, lo psicologo per professione si mette nel portafoglio del cliente e basta, non nei suoi panni... La vocazione è un fine, la professione solo un mezzo. Il mondo oggi non ci forma alla vocazione, non ce la fa scoprire, ma ci informa alle professioni, ci impongono dei ruoli prescritti di cui la società ha bisogno, per quello ti tartassano di matematica fino al vomito anche se tu non hai la vocazione di matematico e poi ti valutano come perdente perchè non sei bravo in matematica. In questo modo uccidono la nostra vocazione, quello per cui siamo vocati cioè chiamati tagliati e fatti. 


CHI E' IL MAESTRO ILLUMINATO?
Secondo il Vedanta, ci sono solo due sintomi di illuminazione, due indicazioni che una trasformazione è in atto dentro di voi Verso una coscienza superiore. 
Il primo sintomo è smettere di preoccuparmi, persino di preoccuparti se sei illuminato, il vero illuminato non ci pensa a questo perchè è un modo sottile di pensare ancora egoisticamente a se stesso, l'illuminato se ne frega dell'illuminazione, già ce l'ha, quindi ne la ostenta nè fa un obiettivo Le cose non ti preoccupano più. Si diventa luce che trabocca nel cuore pieno di gioia, l'illuminato irradia pace anche in mezzo ai guai. Il secondo sintomo è che si verificano coincidenze sempre più significative nella vostra vita, sincronicità crescente. E questo aumenta fino al punto in cui si vive tutto come se fosse un miracoloso ".



UN GREGGE SENZA PASTORE
Il new age ha predicato una verità: "il nostro maestro è dentro di noi", ma nello stesso tempo con troppa faciloneria questa verità si è degenerata al punto relativista in cui ognuno crede che può da solo scoprire la verità... Siamo esseri relazionali, quindi l'occhio guarda ma non si guarda, un dente morde ma da solo non si morde, una mano prende ma da sola non si prende per mano, quindi il tuo cervello ti può dire che sei a posto ma se il cervello è svitato e malato? Non puoi essere giudice di te stesso, quando il giudice e il reo sono la stessa persona il reo sarà sempre innocente anche se il giudice è ingiusto e viceversa), un confronto è necessario, la natura è fatta di opposti, di confronto incontro e scontro, da solo tu non puoi fare tutto. Oggi molte persone sia per curiosità che per vero bisogno di dare all'anima cibo puro si inoltrano in questi labirinti dello spirito senza una guida e perdono tanto di quel prezioso tempo. D'altra parte tanti dei cosiddetti guru, maestri o professori insegnano per scopi che non sono l'amore nè la verità, bensì la propria realizzazione economica e professionale a livello sociale. Navighiamo quindi in un mare di nebbia, siamo in un limbo di non conoscenza sommersi di libri che parlano da tutte le parti... E' un Odissea di cui potremo tornare in vita soltanto se agiamo di cuore e con amore,queste forze ci porteranno a trovare luoghi persone ed indicazioni giuste.



ATTENTI AI FALSI PROFETI
Piccole regole per riconoscerli:
- Ovunque ci siano soldi RICHIESTI di mezzo, dubitate della verità.
- Chi non ti lascia libertà di parola e diritto di dubbio, sicuramente è un dittatore intellettuale.
"Credete a chi cerca la verità,
non credete a chi la trova."
André Gide
Spesso mi capita di notare l'uso esagerato di parole ricollegabili alle nostre passioni, alla nostra interiorità e agli aspetti dell'esistenza in maniera caotica ed a vanvera, senza cura senza distinzioni (anima, cuore, amore, spirito, trascendenza, consapevolezza, ecc ). A complicare le cose, ci sono poi i "novelli guru" o i mistici della natura romantica, che imbastendo teorie più o meno strampalate, per di più soltanto lette e mai vissute o persino copia e incolla da wikipedia, suggeriscono i rimedi (sovente fantasiosi, al limite del patologico) per eliminare ciò che ci "disturba" (il tutto però, inframezzato da deliri di potenza, megalomania ed interessi commerciali anche decisamente lucrosi), come se il disturbo non fosse anche un avviso naturale da tener presente: il male non va eliminato, sarebbe un male atroce, il male va reimpostato, configurato, messo al nostro servizio, è un energia negativa senza la quale la nostra positività non darebbe il suo frutto (se non potessi odiare per esempio allora amare non avrebbe alcun merito e neppure un valore tanto meno un motivo). In questo "brodo primordiale" di pensieri, passioni, furbizie, esaltazioni, dolori, gioie, paure, l'unica cosa certa è che si subisce l'istinto primordiale, l'evoluzione, genetica, l'educazione, la religione, la morale comune e le truffe del giorno. Approfondite ogni cosa con massima delicatezza, non ingoiate nulla senza masticare con la ragione.


MAESTRO E' CHI MAESTRO NON SEMBRA 
"Quando l'uomo comune capisce diventa saggio, quando il saggio capisce diventa un uomo comune." (detto zen)
Si tratta del processo tipico dello Zen: quando l'uomo comune incomincia a capire, acquisisce una certa saggezza e si sente un privilegiato, un eletto, un uomo eccezionale; poi, andando più a fondo, arriva a comprendere che il massimo della saggezza è la vita comune, è la vita semplice ed essenziale di tutti i giorni. Afferma un detto zen: "Dopo il risveglio è come prima del risveglio".

- VOCAZIONE? ESSERE UMANO.
- RAZZA? UMANA.
- SPECIALIZZAZIONE? IMPARARE SEMPRE.
Chi è un docente? colui che sa 10 minuti prima quello che sapranno i suoi allievi 10 minuti dopo... quindi: non insegnano ma ripetono pappagallescamente, leggono, copiano, sono vuoti. Insegnare vuol dire dare la propria INSEGNA o impronta, la propria esperienza di vita, ecco il maestro! Oggi ci riempiono di informazioni,
cose che vengono dall'esterno quindi stile di vita o esperienze altrui che anche se belle non sono le nostre. Il vero maestro ti insegna a scoprire il tuo stile, a far la tua esperienza, a vedere la tua personale impronta esistenziale. Quando un uomo fa uscire quello che ha dentro di sè, se è un medico diventa un guaritore con le sue mani, se è un insegnante trasmette la verità con poche parole, se è uno psicologo comprende al volo con il suo sguardo, se è un padre educa con una semplice carezza o un sorriso perché quello che dice è vita,
quello che insegna è arte, quello che trasmette è corrente, energia pura.


IL MAGO E LA STREGA DELLO SPIRITO BUONO
Il Magus e la strega medievali erano soprattutto degli Alchimisti, nel senso che erano degli infaticabili ricercatori della mente e dello spirito. La loro Magia consisteva nel dominare la materia, e prima di tutto sé stessi, nel modellare la propria materia interiore e nel creare l’Oro Alchemico, il Sé Divino. Il senso pratico è che se controlli e trasformi te stesso, controlli la realtà, perché tutto è collegato in una sorta di Matrix energetica, ma se non controllo te stesso non ti resta che per paura cercare di dominare gli altri, anche attraverso la falsa magia e stregoneria, che non hanno nulla a che vedere con la conoscenza bensì con la superstizione dell'ignoranza.






MOLTI MI CHIEDO SE SONO CRISTIANO !!!
PREMETTO ...Amo Gesù (per me un genio, purtroppo tergiversato e manipolato dalla storia) ma non sono cristiano, non sono cattolico, non sono buddista, nè Taoista, non sono musulmano, non sono paolinista, non sono ebreo, non sono protestante.... ecc, io SONO un essere umano e basta. Penso che la verità è ovunque come la falsità, in questo sono sincretico (accolgo il bene in ogni pensiero filosofia movimento ... e lascio da parte il male per quanto mi sia possibile riconoscerlo). Spesso le etichette servono per dimenticarci di essere se stessi, per imporci agli altri e farci accettare non per quello che siamo ma per quello che ABBIAMO: abbiamo persino un Dio o una fede che si impone a livello sociale per far numero addetti poteri... AVERE una fede spesso è il modo più inconscio e sottile per dimenticarsi di Dio e del prossimo (quanti si dedicano ad amare solo Dio perchè non riescono più ad amare il prossimo e tanto meno se stessi!). Io credo nella nascita di Gesù in ogni persona che vive la verità, Gesù si è incarnato (fattosi CARNE, cioè PRATICA e non teoria), non è un fantasma come tante religioni che dicono ma non fanno, tutto ciò che non si incarna è falso (tutto ciò che rimane nella testa e non scende nel cuore, nella vita, nell'esperienza ...è inutile) , quindi anche le teorie per quanto belle rimangono parole e il verbo non si è fatto Sostantivo, ma carne, vita, realtà, questa è l'essenza di un messaggio spesso tergiversato e manipolato: Dio è la vita, si fa esistenza ogni giorno che tu nasci alla consapevolezza. E se Gesù non fosse esistito? beh allora colui che l'ha inventato merita il suo posto, io vedo la luna quindi e non il dito che la punta, colgo il suo pensiero e lo apprezzo.

I MIEI 10 AUTO COMANDAMENTI
1. Vietato vietare. Insegna piuttosto a scrutare con delicatezza ogni dubbio tabù e ciò che è sconosciuto.
2. Non ubbidire mai a nessun ordine tranne quello interiore della tua coscienza.
3. Non chiamare verità tutto quello che ti piace, pensa sempre che potresti sbagliarti volentieri.
4. Non esiste un altro Dio al di fuori della Vita, quindi vivila e i suoi frutti ti diranno se la tua fede è pura o no
5. Nella vita si è o topi di biblioteca o ratti di fognatura, quindi a te la scelta (la cultura o conoscenza non ha prezzo).
6. Pregare è vedere e sentire il divino in ogni cosa, quando vivrai in profondità pregherai sempre.
7. Non cercare altrove, tutto si trova in te stesso, quindi fermati, medita, ascolta, allora sarai trovato
8. Non disprezzare il male, il dolore, il vuoto, la noia, sono dei mezzi attraverso i quale si rivela il Tutto.
9. Chi non sa perdonare non sa amare, chi non perdona non conoscerà mai se stesso
10. chi non sa amare non sa vivere, l'amore è la gravita di ogni azione.




SCOPRIRAI IL MOMENTO GIUSTO
SOLTANTO AL MOMENTO GIUSTO
"il maestro arriva da te quando sei pronto"... significa che quando tu hai raggiunto una certa consapevole sai riconoscere cosa ti arriva per sincronia (perchè la tua energia magnetica e polarizzata ha attirato al momento giusto le cose giuste) e sai quando per caso non l'hai percepito prima del risveglio. Questo stato d'animo in alchimia si chiama "iniziazione".



TEOLOGO, FILOSOFO, PSICOLOGO?
La gente vuole le tue credenziali, se hai detto qualcosa di bello si fidano solo se lo puoi certificare, ormai sono così omologati alla burocrazia che se vedessero lo stesso Dio non ci crederebbero se lui non professa la loro religione. Io sono un LIBERO PENSATORE, se per filosofo si intende (FILO=amante + SOFIA=VERITà), allora sono un amante della verità che cerco; se per teologo si intende (TEO=Dio+LOGOS=pensiero logico) allora sono uno che cerca di comprendere Dio in maniera logica e sensata; se per psicologo si intende (PSICHE=anima+LOGOS=studio) colui che vuole conoscere se stesso allora sono un psicanalista. E' ovvio che in un mondo burocratico come il nostro, tu sei nessuno se non sei iscritto al Albo dei professionisti, se non hai una fama, un cognome di prestigio, il che potrebbe essere una garanzia, ma siccome oggi le etichette contano più per la forma che per la sostanza, i titoli onorifici sono scaduti in parvenze convenzionali, effimeri, persino comprati con i soldi e le raccomandazioni. Non si è un giornalista soltanto perchè leggi tutti i giorni il giornale, ne sono consapevole, quindi che ciò che scrivo nelle mie pagine non può essere solo frutto di letture, altrimenti non avrebbe alcun senso spirituale. Ma essere una persona spirituale in un mondo materiale ti rende subito bersaglio di chiunque voglia sfogare la sua finitezza e superficialità, non aspetta altro che un tuo sbaglio, una caduta, un segno di imperfezione e debolezza umana per caderti addosso con tutta la sua giustizia divina mancante. 



LE ETICHETTE SPERSONALIZZANTI
Amo Gesù ma non sono cristiano,
Mi piace il calcio ma non sono tifoso,
adoro il rock ma non sono rocketaro,
mi piacciono le donne ma non son donnaiolo, 
adoro Dio e non sono devoto,
io cerco di essere semplicemente me stesso,
cerco di non identificarmi totalmente
con quello che penso e sento, perchè
le emozioni e i pensiero se veri crescono,
tutto è un evoluzione...
se mi identifico totalmente con un pensiero
(tipo: sono cristiano, sono americano, sono di destra, ecc) lì vi rimango, creo soltanto scompartimenti,
mi divido e mi separo da chi non la pensa come me.
il Verbo si è fatto Carne, cioè Pratica, non teoria
Il Verbo (Cristo, il logos) non si è fatto sostantivo,
quindi i sostantivi in me sono soltanto puttanate,
accessori di apparenza per far colpo sugli altri,
non mi giudicate per questo vi prego,
altrimenti nessun uomo avrà scampo.


CERCA LE ANIME AFFINI
Cerca le anime a te affini, nello spirito ciò significa quelle che ti contrastano con amore, in loro troverai il vero specchio della tua anima; noi invece cerchiamo le persone che ci assomigliano in modo sbagliato, cioè quelli che ci danno sempre la ragione, che non ci contraddicono, che ci fanno sempre piacere. Costoro hanno spesso i nostri stessi difetti, con loro non si cresce. Spesso il maestro agli inizi ti è antipatico, perchè ti dirà le verità che non avresti mai voluto sentire.




PERCHE' SCARSEGGIANO I VERI MAESTRI?!
Basho ha detto: "Se da questo universo nascono i fiori, allora ho fiducia". Capite? Mi sembra che sia abbastanza logico, un ottimo argomento: se questo universo può far nascere così tanti bellissimi fiori, se una rosa può esistere, allora ho fiducia. Se è possibile che nasca un fiore di loto, allora ho fiducia nell'universo. La vera educazione è la fiducia in te stesso e nell'esistenza che ti permetta di sviluppare qualsiasi cosa sia nascosta nel tuo potenziale, portare all'esterno, manifestare qualsiasi cosa ci sia dentro di te. Ma questo non succede mai nella cosiddetta "educazione". Invece di portare le cose all'esterno, ti vengono messe dentro con la forza. Vieni riempito di informazioni. Alla società interessano le sue idee, le sue ideologie, i suoi pregiudizi, la sua tecnologia. La tua testa viene usata come uno spazio vuoto, che la società deve arredare, ammobiliare. Di solito qualsiasi cosa sia disponibile sotto il nome di educazione, altro non è che imbottire la tua mente di conoscenza, perché la conoscenza è utile. A nessuno importa di te, a nessuno importa del tuo destino. C'è bisogno di più dottori, di più ingegneri, di più generali, c'è bisogno di tecnici, idraulici, elettricisti. Così vieni costretto a diventare un idraulico, oppure a diventare un dottore, un ingegnere. Non sto dicendo che ci sia qualcosa di sbagliato nell'essere un ingegnere o un dottore, ma è certamente sbagliato se questo viene indotto dall'esterno. Se essere un dottore nasce dalla fioritura di una persona, allora intorno a lei vedrete accadere un grande fenomeno di guarigione. Sarà un guaritore nato. Sarà veramente un dottore, il suo tocco sarà magico. È nato per essere un dottore. Ma quando viene indotto dall'esterno, quando diventa una semplice professione, perché si deve vivere e si deve imparare a guadagnarsi da vivere,  non avremo un dottore ma un cialtrone che cerca fama e soldi. Io questo non lo chiamo educazione, lo chiamo crimine. È veramente un miracolo che nonostante tutto questo, qualche volta nel modo fiorisca un buddha. È un miracolo. È semplicemente incredibile che qualcuno riesca a fuggire. È una metodologia per ucciderti. I bambini piccoli vengono intrappolati dentro questo meccanismo. Non sanno dove stanno andando, non sanno che cosa viene fatto loro. E quando ne diventano consapevoli, sono già completamente distrutti, corrotti. Quando arriva il momento di scegliere cosa fare della propria vita, sono quasi del tutto incapaci di muoversi in una direzione diversa da ciò che gli è stato insegnato. Questa è la ragione per cui nel mondo c'è così tanto caos: tutti sono nel posto sbagliato, nessuno è dove dovrebbe essere.

IL MAESTRO TI INDICA DOVE E' IL TUO TEMPIO, NON TI INVITA AD ENTRARE NEL SUO TEMPIO
Il Maestro ti insegna chi sei TU, non ti dice chi è lui (lo scoprirai da solo). Il maestro non ti presta le sue ali ti rende capace di scoprire le tue ali. Il maestro ti insegna ad essere tu maestro di te stesso, perchè se il desiderio del tuo cuore è vero e forte, quella è la manifestazione dello stesso Dio (coscienza universale ) che ti sta cercando, allora questa coscienza appare nella nostra vita come un maestro/a che ci insegna tutti i metodi per realizzare Dio. Quindi è Dio stesso che ci istruisce tramite il giusto insegnante, che incontriamo solo se la nostra intenzione è pura e sincera. Il maestro non ti guarisce, ti dice come scoprire le tue potenzialità di guaritore sicchè tu possa guarire te stesso. 


MAESTRI E RELIGIONI
Un maestro vero non ti insegna soltanto la sua religione o fede, se possibile te le insegna tutte e ti è difficile comprendere quale sia la sua a primo acchito, starà a te scegliere e prenderne il meglio di tutte se ne sei all'altezza. Il vero maestro non ti dice mai di non ascoltare le altre credenze, religioni o filosofie, non ti insegna mai la paura del confronto, non ti dice mai di temere il dubbio che è il motore della ricerca.
Le religioni come stampelle o pannolini servono a tutti nei primi passi e nell'infanzia spirituale, come l'involucri (perchè impostate socialmente come istituzioni) a lungo andare diventano ingombranti (come lo sarebbero le stampelle per uno che sa camminare bene) o delle corazze (come un elmo di rigidità) tipo fondamentalismo.
Il vero maestro è un crocevia, sa stare nella frontiera, neutrale, è un ponte, un dito che indica la luna, il tutto oggettivamente (soggettivamente e personalmente è riservato, non cerca mai approvazioni altrui perchè sicuro in se stesso).







Il vero maestro ti insegna :
ad amare l'anima senza disprezzare il corpo
ad amare il cielo senza disprezzare il mondo
a desiderare la solitudine senza odiare la folla
a cercare il silenzio senza infastidirti dei rumori
a voler il tuo amico e salutare il nemico
a vivere l'interiorità senza abbandonare l'esteriorità.
ti insegna a gioire e anche a piangere
senza perdere mai la calma
nè montarti mai la testa.








E' più facile insegnare che educare
per insegnare basta sapere
mentre per educare bisogna Essere.
Per insegnare basta leggere e ripetere,
per essere ci vuole esperienze, sbagli corretti,
superamento di difetti, capacità di perdono...
insomma... amare fino infondo.
Ecco perchè scarseggiano i veri educatori.





"Niente, niente, niente, nessun errore, nessun crimine è tanto contrario a Dio quanto tutto ciò che è ministeriale. E perché? perchè il ministeriale è impersonale, e dunque l'affronto più tremendo che si possa fare a qualcuno. Facciamo un analogia anche se un po debole: una donna potrà aggiustarsi con i difetti del suo amante, le sue debolezza, la grossolanità con cui esprime i suoi sentimenti, ammesso che i sentimenti siano personali, autentici. Ma lei non perdonerà mai se scopre di essere amata professionalmente, che questo amore è un ministero". (Matin Buber) Infatti non si ama per dovere ma per volere, non si ama per obbligo, non esistono laureati o professionisti in amore, non si fa della persona amata il nostro capitale o materia prima di produzione santificazione o realizzazione. Dunque i maestri spirituali laureati, i sacerdoti per professione, i missionari per proselitismo, i santoni per vanagloria, i politici per carrierismo sono la fece più atroce dell'umanità.






Non confondete mai i maestri spirituali con i professori intellettuali, viviamo in un mondo di coreografie, di mode, di imitazioni, per cui è più facile trovare allenatori che insegnano quello che sanno, il maestro non insegna ma trasmette quello che è. I professori ripetono quello che sanno, quello che leggono, sono pappagalli, il maestro spirituale è ben altro, per quello spesso non scrive libri, non parla, non fa corsi nè conferenze, lui insegna con la vita, con quello che sente.... lui vive e insieme a lui tu senti e da quello che senti impari nel più profondo della tua essenza. E se io vi ho scritto questo non è per insegnarvi ma per dirvi quello che sto imparando da un vero maestro che resta nell'anonimato








IN UN MONDO ESTERIORIZZATO LA SPIRITUALITÀ E' UN GHETTO
Le persone spirituali non sono diverse, quelli che si rendono diversi sono spesso falsi spirituali, l'essere spirituale ed illuminato sa nascondersi (come il creatore) passa inavvertito in mezzo alla folla. Non è un protagonista, non si vanta, non si dà arie divine. Soltanto chi entra in contatto profondo con codesta persona se ne accorge della sua singolarità. Perchè? L'uomo comune è uno che agisce perché DEVE fare le cose, per DOVERE, in parte non agisce ma si fa agire, si lascia condizionare, dal parere degli altri, dal cosa diranno, dal "cosi fanno tutti", è mosso da una specie di automatismo, che è dato in parte dall'istinto e in parte dalle convenzioni sociali. L'uomo spirituale nasce quando smette di agire perchè DEVE, non fa le cose per DOVERE bensì per PIACERE, non è uno che si sente più agito, ma pensa da se stesso e sceglie, smette di essere l’ignaro funzionario di una prassi inconsapevole, e comincia a pensare, a farsi delle domande sul senso del suo agire, anzi sul senso stesso del suo essere al mondo, diventa pecora nera, non segue più il gregge. In quel momento avviene una sorta di “metanoia”, di trasformazione interiore. Inizia a vivere dentro, si discosta dalla massa, non segue il gregge ne dentro nè fuori di lui, anzi dentro inizia a vedere il mondo dal di fuori: donde un terzo occhio di consapevolezza si apre. Il “terzo occhio” è l’occhio interiore, l’occhio del contemplativo, di cui è privo l’uomo comune, che è tale in quanto puro uomo di azione, preso da mille impegni ma tutti esteriori, insensibile all'unica cosa veramente necessaria per andare oltre la materia (anche e soprattutto dopo questa vita).










Chi ha bisogno di essere guidato da un pastore
è perchè ha il cervello di una pecora, 
qualsiasi pastore esso sia,
religioso, politico, tecnologico,
economico, edonistico, ecc...
ne diventerai solo il suo schiavo.
La religione è basata sul fare l'esperienza di un altro, la spiritualità è basata sul fare la propria esperienza. Nella religione tu finisce per essere soggetto ad un dio, nella spiritualità tu non finisci mai, sei sempre alla ricerca della divinità che ti porti dentro, sei quindi libero, mai soggetto. La religione ti incute dietro la paura con l'inferno e fai di tutto per non andarci, la spiritualità ti da il coraggio di vincere la paura del tuo inferno interiore e ti dà la forza di uscirne fuori, dunque il vero essere spirituale parte dall'inferno, ci è già stato, è comprensivo, la sua misericordia nasce dall'inferno vissuto e non dal cielo promesso mai visto. Un religioso crede di essere nato nel peccato come essere impuro e imperfetto per cui si sente perso e bisognoso di essere redento e quindi salvato, uno spirituale sà di essere nato assolutamente puro e perfetto e che deve solo ritrovare quella perfezione dimenticata e sepolta in lui.








i miei più grandi maestri
sono stati i miei più grandi sbagli
quando li ho ascoltati col cuore
sono cambiato.




SARAI PRONTO QUANDO NON NE AVRAI BISOGNO DI ESSERE PRONTO
- Maestro mi sono allenato duramente per anni, credo di essere pronto per la battaglia.
- Tu vuoi combattere o far vedere che sai combattere?
- Combattere Maestro!
- Allora combatte ancora con il bisogno di metterti in mostra. Finora ho visto che non hai voluto imparare ma dimostrare di sapere. La battaglia non dimostra mai la superiorità di un guerriero rispetto al perdente, perchè il vero guerriero combatte soltanto quando deve mettere in equilibro una debolezza, cioè non combattere per vincere ma per comprendere che c'è bisogno di un equilibrio. Tutte le gare dove lo scopo è un vincitore sono fatte per deboli ricercatori dell'Ego. Vincere o perdere sono categorie di una mente divisa dall'Ego, affetta di dualismo. Il guerriero lotta quando la battaglia lo cerca, mai cerca lui la battaglia, perchè i problemi vengono da soli non si cercano mai.
- Grazie Maestro, depongo adesso la mia spada.
In quel momento il Maestro si alzò tirò fuori la spada e colpi il discepolo. Aspettò la reazione del discepolo, ma questo non rispose ed allora aggiunse il maestro: 

- Ben fatto, vedo che sei vicino ad essere pronto, più pronti si è meno avrai bisogno di agire. 


Oggi molti credono di essere degli illuminati ...
in realtà sono solo dei fulminati. 

C'è chi pensa che l'illuminarsi 
passi dagli insegnamenti altrui, 
quando il processo di consapevolezza 
è un percorso personale ed individuale 
e assolutamente soggettivo...
La spiritualità è un esperienza personale,
quella di massa si chiama religione, setta, moda. 
Oggi non possiamo negare che la new age è sorta
dalla fame spirituale in cui era rimasta la società
dopo il crollo da secoli di falso cristianesimo,
ma dopo la New age la spiritualità rischia di diventare
un supermercato di offerte di ogni tipo (yoga, coaching, personal trainer, counselors, psicologi, guru, chiromanti, 
fattucchieri e chi più nè ha più ne metta). La gente ha grande fame di spiritualità e quello che si trova a giro sono solo spuntini, fast food e self service di poco buon gusto. 


CECITÀ 
- Posso diventare tuo discepolo?
- Sei un discepolo solo perchè i tuoi occhi sono chiusi, il giorno che li aprirai, vedrai che non c'è niente che puoi imparare da me o da chiunque altro.
- A che serve allora un maestro?
- A farti capire l'inutilità di averne uno.

Anthony di Mello 



PARLARE TANTO E NON DIRE NIENTE
E' ben nota la forza che avessero le parole dei maestri antichi. Molti pellegrini facevano dei viaggi nel deserto soltanto per ascoltare una sola parola detta da un eremita illuminato. Anche nel vangelo si legge: maestro dimmi una sola parola e sarò salvato (Lc 7). Una parola era la chiave, sarebbe come dire "apri sesamo" oppure "Abracadabra" . Questi eremiti custodivano nel silenzio le parole, come noi mettiamo a salamoia le olive per farle fermentare, oppure la carne cruda del prosciutto sotto sale per farla cuocere. I maestri non sprecavano l'energia delle parole, parlavano pochissimo ma erano parole cariche, fermentate, vive, cotte, piene di potere, ne bastano poche per dirti le più remote nascoste e recondite verità. Oggi invece noi viviamo nel turpiloquio dei dialoghi vuoti, chiacchiere a non finire, il solito sciami di discorsi senza senso, una vera e propria diarrea verbale (logorrea), si parla tanto e non si dice quasi niente. 


IL PERCORSO DELLA CONOSCENZA NON HA NULLA CON IL PROSELITISMO 
Premettiamo: noi non siamo missionari, non predichiamo nessuna fede nè religione, non cerchiamo di convincere nessuno sulle nostre idee. Noi semplicemente condividiamo un nostro pensiero che, vivendolo, ci ha fatto stare bene, quindi un dialogo aperto. Da questo presupposto, siccome nascono alle volte dispute e litigi inutili, ricordiamo le due bellissime metafore della conoscenza: la scalata di una montagna o l'attraversata di un grande fiume a piedi. 
Due saggi quando dialogano non litigano mai, perchè? perchè sono sicuri in se stessi, non hanno bisogno di conferme, non cercano nell'approvazione dell'altro la certezza di non essere da soli nel torto. Non hanno paura di sbagliare, sanno dare un passo indietro senza cadere. Chi litiga dimostra che non sta cercando la verità ma cerca ancora se stesso e la conferma altrui. Se ti adiri vuol dire che la verità che predichi non ti rende sicuro e la devi rivalutare con onestà piuttosto che prendertela con l'altro (ti arrabbi perchè hai paura di ritrovarti nel torto). Le nostre convinzioni sono come i punti fermi di una montagna che scaliamo o un pietra ferma in mezzo ad un fiume, finchè sono salde non ci muoviamo. Non essere quindi mai assolutamente convinti di avere Tutta la verità, altrimenti nascono le leggi, i sistemi, i dogmi e diventi rigido, intransigente, mentalmente chiuso (ed ignori che è più quello che devi ancora scoprire che quello che già conosci) e crederai di essere già arrivato invece sei solo agli inizi o a metà strada; nei confronti della verità devi avere soltanto il desiderio e questo fa nascere la scoperta e il santo dubbio (curiosità), la voglia di scalare più in alto e di attraversare tutto il fiume. Se davanti a me c'è nel fiume una pietra instabile, cioè un discorso che traballa, non evidente (in greco si dice  ἐπιστήμη, epistème = fermo, stabile, sicuro-, epistemologia, un discorso che si regge in piede da solo ed è evidente, non traballa come un ubriaco) quindi non trovo fermezza, ma un discorso che si aggrappa ad degli dei astratti, reincarnazioni, spiriti o fantasmi karmici, ecc... io non mi muovo, non dò un passo avanti. Uguale nella scalata, non lascio un moschettone stabile e saldo se non trovo una pietra solida più in alto. Quindi se nel confronto trovo una verità più profonda io cambio, ma non perchè mi contraddico ma perchè mi supero, trascendo, cresco. Il saggio è sempre pronto a fare il salto di qualità (un ottava su, come direbbe Gurdjieff), lo stolto invece rimane sempre uguale, imbecille, non cambia mai, lui crede di avere la verità, il saggio invece sa che la verità ha lui, lo possiede, non possiede lui la verità. Lo dimostra nella gioia con cui la vive, la stabilità quando viene contraddetto, ha pace quando viene persino da tutti rifiutato. Gesù disse che la verità ti renderà libero, è vero ma dentro di te sei libero, fuori di te prova a dire la verità e ti farai un mucchio di nemici (schiavi psichici) dappertutto. Concludiamo: noi non cerchiamo di convertire nessuno, ma cerchiamo di convertire noi stessi e vivere questo che condividiamo. Se quello che vi diciamo vi sembra instabile buttatelo via, se vi pare sensato mettetelo alla prova e fatelo vostro se vi fa sentire sicuri. 


Tanto per non dimenticarci .... la persona illuminata è innanzitutto quella che vede dentro di sè il buio che ancora lo attanaglia, lo condiziona, lo fa soffrire e ci va e ci da dentro, sta zitta e non dà lezioni di quello che non ha vissuto, quindi non è quello che vede il buio negli altri e si dedica a giudicare come risolverebbe i problemi altrui, quello è un impiccione. Vede sì i problemi altrui ma non lo affettano e non se ne occupa, non ne fa un ombra con la sua luce e con questa luce aiuta gli altri senza predicare l'illuminazione.






Questi sono i metodi di insegnamento della professoressa Stacy: 
Dimmelo, e me lo dimenticherò. 
Insegnamelo e lo ricorderò. 
Coinvolgimi e lo imparerò.
Diverso non è un male, solo non è lo stesso.
- Dal romanzo "Anne of Green Gables" di Lucy Maud Montgomery










L'insegnante mediocre legge e ripete quello che è scritto nel libro. Il bravo insegnante spiega con le sue parole quello che è nel libro. L'insegnante eccellente ti dimostra con altri esempi quello che è nel libro. Il maestro ti ispira a scrivere te stesso un libro. 


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